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Ponte di Albiano, audizione dell'ad ANAS Simonini alla Camera, ecco cosa è emerso

Nel corso dell’odierna Audizione presso le Commissioni VIII e IX della Camera dei Deputati, l’Amministratore delegato di Anas, Massimo Simonini, ha riferito in merito al cedimento del ponte di Albiano sul fiume Magra lungo S.S. 330, avvenuto lo scorso 8 aprile.
Simonini ha ricordato che la strada sulla quale si trovava il ponte fu trasferita in gestione alla Provincia di Massa e Carrara (ex S.P. 70) nel 2001, ed è stata ripresa in carico da Anas nel novembre 2018 a seguito dell’emanazione del DPCM 20 febbraio 2018, nell’ambito di una revisione complessiva della rete stradale di interesse nazionale e della rete stradale di interesse regionale. Tale revisione ha comportato complessivamente il passaggio sotto la gestione di Anas di oltre 3.500 Km di rete, comprensiva di 1.300 ponti e più di 200 cavalcavia. L’operazione non ha previsto il trasferimento dalle province ad Anas del personale tecnico, operativo e amministrativo correlato ai chilometri rientrati.
Procedure Anas per il controllo di Ponti e viadotti
Simonini ha poi presentato un ampio focus sulle procedure Anas per il controllo di Ponti e viadotti, oltre 14.500 presenti sulla rete gestita di oltre 30.000 km.
Al fine di migliorare lo standard di ispezione, con particolare riferimento al rilievo, all’archiviazione e alla reportistica dei dati rilevati, a partire dal 2015, in linea con il dettato di Circolari del MIT e con le “Linee Guida” del CSLLPP, Anas ha integralmente revisionato la procedura aziendale per «Monitoraggio e valutazione periodica dei ponti e viadotti» con ispezioni gestite attraverso un sistema informativo aziendale, denominato BMS (Bridge Management System). Inoltre l’Azienda ha avviato un progetto per il monitoraggio strumentale di ponti e viadotti, con l’obiettivo di effettuare, tramite sensori, costanti misurazioni delle caratteristiche dinamiche delle opere per individuare eventuali variazioni del comportamento strutturale. I sensori integreranno le periodiche attività di sorveglianza eseguite dai tecnici Anas. Saranno circa 100 le opere, entro la fine dell’anno, oggetto di monitoraggio strumentale, selezionate sulla base dell’importanza dell’itinerario servito, delle caratteristiche geometrico-strutturali nonché della posizione geografica, in relazione alla pericolosità sismica e idraulica del territorio.
Proseguono inoltre le sperimentazione, con l’Università di Boston, il Massachusetts Institute of Technology, per la cosiddetta “sorveglianza mobile diffusa”, che per il monitoraggio prevede l’uso di sensori contenuti negli smartphone e quella, con aziende specializzate esterne, una sperimentazione di indagini interferometriche satellitari, per studiare il comportamento storico delle opere d’arte.
Per quanto riguarda lo stato dei controlli su ponti e viadotti, l’AD Simonini ha riferito che nel corso 2019 sono state eseguite complessivamente 50.761 ispezioni ricorrenti rispetto alle 48.333 effettuate nel 2018, con una sostanziale copertura prossima alla totalità dei ponti e viadotti in gestione. Anche il numero delle ispezioni approfondite, le cosiddette “principali”, è notevolmente aumentato nel 2019, passando da 2.070 ispezioni compiute nel 2018 a 3.886 ispezioni del 2019, con una copertura del 78% delle complessive opere principali da ispezionare (5.001).
A questo proposito l’Ad di Anas ha sottolineato che per quanto concerne i 1500 ponti e cavalcavia delle tratte rientrate, questi sono stati compresi nel processo di sorveglianza e ispezioni periodiche di Anas, a seguito del quale si emette un giudizio sulla condizione generale dell’opera e sullo stato di conservazione della struttura e delle opere accessorie alla stessa. Tale valutazione è propedeutica alla definizione dei fabbisogni di interventi di manutenzione o per l’eventuale attivazione di ispezioni di livello tecnico più approfondito.
Con il completamento del primo ciclo di ispezioni ricorrenti è stato possibile disporre di un quadro generale sullo stato di conservazione delle opere d’arte rientrate. Tale quadro ha evidenziato, nella maggior parte dei casi, forti carenze manutentive, peraltro non segnalate dal precedente ente gestore nella fase di contraddittorio propedeutica alla presa di possesso da parte di Anas.
Impegno finanziario ponti e viadotti
Per quanto concerne i finanziamenti per ponti e viadotti, Simonini ha ricordato che l’aggiornamento del Contratto di Programma 2016-2020 destina, nell’ambito delle attività di manutenzione programmata, per interventi su ponti, viadotti e gallerie, risorse pari a circa 1,3 miliardi di euro, a cui si aggiungono ulteriori specifici finanziamenti stanziati con il Fondo Infrastrutture 2018 e 2019 pari a circa 2,8 miliardi di euro (distribuiti nell’arco temporale 2019-2033). Inoltre il Contratto di Programma include risorse per 641 milioni, oltre ai 440 che abbiamo già assegnato, per le manutenzioni straordinarie delle ex strade provinciali che sono, poi, state trasferite ad Anas.
Il Ponte di Albiano
Per quanto riguarda in particolare le attività svolte da Anas sul Ponte di Albiano a partire dal 2019, Simonini ha ricordato che, dopo la consegna dell’infrastruttura da parte della Provincia, nel corso del 2019 Anas ha avviato le attività ispettive sul ponte, anche per pianificare successivi interventi di manutenzione programmata.
Ha ribadito che all’atto del passaggio di consegne, avvenuto con verbale del 15 novembre 2018, i tecnici della Provincia non hanno segnalato ai colleghi di Anas alcuna criticità relativa al ponte in questione, né tantomeno situazioni di pericolo preesistenti sono state evidenziate nel corso delle interlocuzioni e dei sopralluoghi precedenti il momento della consegna. Non è stata poi trasferita alcuna documentazione relativa ad eventuali attività di monitoraggio o ispezione del ponte stesso.
Nel rispetto delle disposizioni vigenti, Anas sull’opera d’arte ha eseguito quattro ispezioni ricorrenti trimestrali e, in data 18 settembre 2019, è stata effettuata l’ispezione principale dalla quale non sono emerse criticità connesse alla staticità del ponte.
Nel corso dell’esercizio 2020, sono continuate le attività ispettive, con effettuazione della prima ispezione ricorrente in data 2 aprile 2020. Nel 2019 il Comune di Aulla aveva segnalato la presenza di alcune fessure in prossimità della spalla lato Liguria. A seguito di queste segnalazioni risultano eseguiti alcuni sopralluoghi di verifica, oltre alle ispezioni descritte al punto precedente. Gli esiti delle ispezioni e dei sopralluoghi del 2019 non hanno fatto emergere gravi criticità. Pertanto, in risposta alle istanze del Comune, la Struttura Territoriale Toscana ha inviato una nota il 12 agosto 2019 evidenziando che il ponte: “… non presenta al momento criticità tali da compromettere la sua funzionalità statica”. Gravi criticità non sono emerse neppure nel mese di dicembre 2019, a seguito di eventi alluvionali che hanno interessato l’area geografica dove il ponte è collocato.
Oltre alle ispezioni, in corrispondenza delle spalle, ove sono state riscontrate alcune lesioni, sono stati posizionati alcuni vetrini al fine di controllare eventuali movimenti della struttura. È stata inoltre disposta al sorvegliante la verifica, almeno settimanale, dei vetrini in questione. Le lesioni, nel corso del periodo di gestione Anas, non hanno manifestato significativi peggioramenti.
Per quanto riguarda la dinamica del cedimento, l’innesco del crollo è avvenuto in corrispondenza della prima campata, lato Caprigliola.
Il successivo collasso progressivo delle altre quattro campate è spiegabile trattandosi di un sistema strutturale privo di ridondanza, tipico della tecnica degli archi a tre cerniere: persi i vincoli del primo arco, gli archi successivi hanno via via perso il contrasto con le strutture adiacenti innescando un effetto domino.
Anas ha costituito una Commissione per accertare la dinamica e le cause del collasso del ponte, le cui conclusioni saranno disponibili a breve, oltre ad un audit per verificare il rispetto delle disposizioni. Allo stato attuale, non è possibile formulare che mere ipotesi in ordine alle cause del crollo, e dunque non è possibile ipotizzare profili di responsabilità nell’esecuzione dei controlli e delle ispezioni, che peraltro sono stati tutti eseguiti da tecnici specializzati.
La prima ipotesi riguarda il sovraccarico apportato con la sovrapposizione della soletta eseguita negli anni 90. La seconda è il movimento progressivo imposto alla struttura dalla spinta di una frana in corrispondenza della spalla, lato Caprigliola alla confluenza con la SS 62, il cui lento avanzare potrebbe aver generato nel tempo un incremento dello stato di sollecitazione del ponte. Sono in atto ulteriori rilievi topografici, geologici, geotecnici, idraulici e strutturali per analizzare altre possibili evenienze.
La ricostruzione del Ponte di Albiano
Infine Simonini si è soffermato sulle azioni di Anas finalizzate alla ricostruzione del Ponte di Albiano. Anas ha messo fin da subito in campo azioni finalizzate alla ricostruzione del ponte che deve, essenzialmente, conseguire due obiettivi: il ripristino della viabilità interrotta, attraverso la realizzazione di un ponte provvisorio e la ricostituzione del manufatto crollato.
Nelle more di definire l’avvio dei lavori di ricostruzione del nuovo ponte, Anas ha predisposto un piano per la realizzazione dell’opera provvisoria al fine di ripristinare nel più breve tempo possibile i collegamenti interdetti (180 giorni).
Le ipotesi progettuali già sviluppate sono state presentate al Presidente della Regione Toscana, anche sulla base di valutazioni effettuate con i tecnici del Genio Civile per definire le caratteristiche del ponte provvisorio, da ubicare nell’alveo del fiume a monte del manufatto crollato, necessarie a contemperare le esigenze trasportistiche e idrauliche e contenere i tempi di messa in esercizio. Al fine di accelerare la realizzazione del ponte provvisorio, Anas, tramite accordi quadro già stipulati in precedenza (e quindi senza la necessità di ulteriori procedure concorsuali di gara), ha provveduto ad individuare sia le imprese che le società che si impegneranno nella realizzazione dell’infrastruttura provvisoria.
Durante il sopralluogo effettuato da Anas, lo scorso 23 aprile, insieme ai Sindaci di Aulla e di S. Stefano Magra e con la presenza dei rappresentanti degli ambiti imprenditoriali incaricati da Anas per le varie fasi (progettisti, bonifica bellica, ditta esecutrice, fornitori del ponte), i progettisti hanno illustrato gli elaborati dell’opera provvisoria già definita e posta, in accordo con il Genio Civile della Regione Toscana, immediatamente a monte del ponte esistente.
L’opera potrà consentire il transito di tutte le tipologie di veicoli previste dal Codice della Strada, compresi i veicoli pesanti, ad esclusione dei trasporti eccezionali.
I tempi per l’esecuzione dell’opera è stimata in 120 giorni, dall’approvazione della Conferenza di Servizi. Il ponte provvisorio sarà completamente rimosso (la demolizione è inclusa nello stesso progetto) una volta completato il ponte definitivo, per il quale è stato predisposto lo studio progettuale per la ricostruzione.

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