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Partorire in ospedale in sicurezza e in un ambiente familiare – Marrai fa il punto sul reparto di maternità dell’ospedale Apuane

“L’emergenza Covid non è finita, come ben sappiamo, ma le misure di contenimento del virus sono ormai ben collaudate all’interno degli ospedali, perciò è assolutamente eccessiva la paura di contrarre il virus in ospedale”.
Lo afferma Roberto Marrai, direttore dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Apuane che ci tiene a rassicurare le future mamme sulla sicurezza della struttura da lui diretta, precisando che, nonostante le misure di contenimento adottate negli ultimi mesi, gli operatori sanitari del punto nascita sono riusciti a mantenere questo ambiente come un luogo il più possibile naturale, per far sentire a proprio agio le donne che scelgono la struttura ospedaliera apuana per partorire.
“Abbiamo letto nei giorni scorsi, anche sulla stampa locale – prosegue Marrai – considerazioni che mettevano in discussione la sicurezza del parto in ospedale. Chiunque è ovviamente libero di effettuare la scelta della sede in cui far nascere il proprio bambino, ma è doloroso sentir parlare dell’ospedale come un luogo solo di malattia e di morte. Tutt’altro, l’ospedale è un luogo di cura e di vita e in particolare il nostro reparto è da sempre attento ad un costante miglioramento degli aspetti legati all’umanizzazione. Per questo la nuova struttura di viale Mattei è stata concepita con moderne soluzioni: stanze confortevoli con soli due posti letto con le culle per tenere accanto a sé i propri neonati, sale travaglio dotate di cromoterapia e musica per rilassare e rendere più piacevole l’attesa; esiste inoltre la possibilità di effettuare il parto in acqua e si può richiedere il parto in analgesia epidurale”.
L’appello di Marrai è chiaro: “Se il parto è un momento del tutto naturale, non dobbiamo dimenticarci che poterlo effettuare in ospedale ha rappresentato una conquista per le mamme, perché ha offerto la possibilità di un parto sicuro. La nostra sfida è di migliorarci sempre di più, in coerenza con le nuove tendenze. Nessuna inutile preoccupazione deve rendere meno serena la scelta di partorire in ospedale in epoca COVID”.
Elisa Bruschi, responsabile delle attività infermieristiche e ostetriche dell’area materno infantile della provincia di Massa e Carrara, conferma l’invito di Marrai:
“Tutto il personale infermieristico ed ostetrico si è impegnato e tende quotidianamente a mantenere i livelli di assistenza e umanizzazione tipici del nostro centro nascita, attivandosi con strumenti che non lascino le donne sole, ma anzi le supportino e le accompagnino durante il loro percorso di maternità. “Partorire con noi”, il consueto incontro con le mamme del mercoledì è stato mantenuto con la modalità virtuale, gli ambulatori di gravidanza a termine hanno continuato il loro instancabile lavoro di accoglienza anche nella fase 1, l’accesso delle gravide è stato mantenuto distinto da quello del pronto soccorso generale proprio per dare loro la squisita esclusività che a loro necessita. Inoltre, la presenza del partner alla nascita è stata sempre garantita anche nei momenti più drammatici della fase 1, perché, con i dovuti accorgimenti igienico sanitari, si doveva tutelare la nascita di una nuova famiglia. Il luogo del parto è per noi quello spazio che la donna deve sentire suo, che deve percepire come un ambiente accogliente e di piena fiducia. Queste sono le condizioni ideali perché si realizzino esperienze dal ricordo indelebile”.
L’ospedale delle Apuane è stato tra l’altro riconosciuto da ONDA (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna) come ospedale a misura di donna ottenendo il riconoscimento di due bollini rosa.

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