giovedì 26 Dicembre 2024

Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano: 7 milioni di euro per il contrasto al cambiamento climatico

Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano investe quasi sette milioni di euro in due anni. Questo è il programma del Parco per contrastare il cambiamento climatico e per adattarci al clima che cambia velocemente.

“Non sono le sole risorse che investiremo – spiega il direttore del Parco Giuseppe Vignali – ma sicuramente le più consistenti, quelle che provengono dal Ministero dell’Ambiente grazie ai proventi derivanti dal sistema di scambio di quote di gas climalteranti nell’Unione Europea.
L’utilizzo dei combustibili fossili e l’immissione in atmosfera di grandi quantità di gas serra ha rotto l’equilibrio nella biosfera e tutto sta rapidamente cambiando: i ghiacci si sciolgono, animali, uomini e piante si spostano (se possono), le montagne si sgretolano, il ciclo dell’acqua si altera con conseguenze pesanti su tutti noi.
La scienza ce lo dice da tempo, ma noi abbiamo messo la testa sotto la sabbia e ora sarà veramente dura: ci vorrà l’ impegno di tutti e anche coraggio, fortuna, ecc.

Da qualche parte però dobbiamo iniziare e questo è il nostro inizio: renderemo le nostre sedi neutre dal punto di vista delle emissioni – afferma Vignali – ci doteremo di veicoli elettrici e forniremo ad altri soggetti veicoli a basse emissioni per ridurre l’inquinamento da autotrazione. Renderemo molto più efficienti rifugi ed altri edifici pubblici, realizzeremo piste ciclabili per favorire l’accesso non motorizzato al Parco, compresa la realizzazione di piazzole per la sharing mobility dove parcheggiare i motori a scoppio e proseguire con mezzi a emissioni zero.
Una condizione speciale sarà garantita alle scuole dei comuni del Parco che potranno essere oggetto di lavori di efficientamento energetico compresa la costruzione di impianti per la produzione di energia rinnovabile.

Due milioni di euro saranno poi destinati alle foreste che coprono più del 70% del territorio: renderemo le foreste più resistenti ai cambiamenti climatici favorendo la biodiversità e organizzeremo vere e proprie migrazioni di alberi (migrazione assistita). Gli altri obiettivi, oltre alla certificazione per i servizi ecosistemici, riguardano lo stoccaggio del carbonio per contrastare il riscaldamento globale. Nei rami, nei fusti e nei suoli delle nostre foreste infatti ci sono conservate tonnellate di carbonio che gli alberi hanno sequestrato dall’atmosfera grazie alla fotosintesi clorofilliana. Noi  – conclude – ci proponiamo di aumentare il contenuto di carbonio negli alberi e nel suolo del 30% in 30 anni modificando, talvolta rivoluzionando, i metodi di gestione delle nostre foreste”.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

Ultime Notizie

Altri articoli