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All’Ospedale del Cuore è mini-invasiva anche la Cardiochirurgia Pediatrica: una piccola cicatrice per una bambina di 12 anni

La fondazione Monasterio conferma la propria leadership nella chirurgia mini-invasiva estendendola anche all’ambito pediatrico: eseguito con successo all’Ospedale del Cuore di Massa un intervento di correzione di una patologia congenita su una bambina di 12 anni, solo con un piccolo taglio.

In sala operatoria erano presenti due Cardiochirurghi pediatrici, il Dr. Vitali Pak e il Dr. Leonardo Torracchi, un Cardiochirurgo adulto, il Dr. Enkel Kallushi, due anestesisti, la Dr.ssa Simonetta Maghelli e la Dr.ssa Elisabetta Perversi, le Dott.sse Silvia Benedetti e Martina Petriccioli, tecnici di anestesia, il Dott. Calogero Danilo Avarello, tecnico perfusionista, il Dott. Gisberto Corbani e la Dott.ssa Federica Ceccotti, strumentisti infermieri di sala. L’équipe, scelta appositamente perché dedicata ed esperta in cardiochirurgia neonatale, pediatrica e adulta, ha eseguito un’operazione, che ha avuto un ottimo risultato, con una piccola incisione sotto il seno destro. 

L’approccio tradizionale della cardiochirurgia pediatrica prevede, solitamente, una sternotomia: cioè, un’apertura dello sterno ed un’operazione a cuore aperto. Questa tecnica lascia, però – e come è evidente immaginare –, una grande cicatrice.

La cardiochirurgia adulti dell’Ospedale del Cuore si caratterizza, a livello europeo, per l’approccio endoscopio mini-invasivo, letteralmente una mini toracotomia, che prevede una piccola incisione all’altezza del seno.

La Monasterio è l’unica Istituzione interamente dedicata alla cura delle patologie per l’intero ciclo di vita del cuore, dal feto al grande anziano: e proprio questo tratto distintivo permette la collaborazione fra le due Unità Operative, in direzione di una cardiochirurgia sempre meno invasiva per tutti i pazienti, grandi e piccini. 

Precisione e migliore servizio per il paziente: la Monasterio continua a svilupparsi in direzione di una medicina personalizzata, disegnata intorno ai bisogni del singolo paziente, che riduca quanto più possibile la durata della degenza, ed i rischi intra e postoperatori.

“Un’accoppiata vincente – commenta il Dr. Vitali Pak, Direttore dell’Unità Operativa Cardiochirurgia Pediatrica e del Congenito Adulto –: l’unione dell’esperienza dell’approccio mini-invasivo con quella delle cardiopatie congenite. Un’ottima collaborazione fra due squadre che ha portato a un buon risultato clinico e a un’operazione che si differenzia da quelle classiche. Nonostante l’innovazione, la qualità non solo non cambia, ma migliora”.

Un passo in avanti per la cardiochirurgia pediatrica dell’Ospedale del Cuore: l’Unità Operativa di riferimento, di concerto con quella della Cardiochirurgia per Adulti, conferma il proprio impegno nell’evoluzione di tecniche a vantaggio dei pazienti, quando le condizioni cliniche e fisiche dei più piccoli lo permettono, per offrire questa ulteriore opzione chirurgica mini-invasiva. Non solo l’alto standard di qualità degli interventi è assicurato – come ha puntualizzato il Dr. Pak –, ma i segni delle operazioni di correzione delle cardiopatie congenite saranno sempre meno evidenti. I bambini e le bambine potranno – d’ora in avanti – quasi dimenticare di avere subito un’operazione importante. 

Alla Fondazione Monasterio, la correzione chirurgica del cuore di tutte le età insegue l’innovazione.

«Da sempre ci poniamo l’ambizioso obiettivo di miglioramento – spiega il Dr. Enkel Kallushi, dell’Unità Operativa Cardiochirurgia dell’Adulto. Siamo abituati a rendere possibile tutto ciò che immaginiamo, grazie agli alti standard della Monasterio, la decennale esperienza del personale, la profonda conoscenza professionale, la continua collaborazione, l’innovazione. Ultimo, ma non per importanza, l’apertura mentale e il corraggio dei medici di affrontare sempre nuove sfide».

“L’impegno costante dei nostri professionisti, la cultura orientata al continuo miglioramento e l’unione delle competenze ultra specialistiche delle cardiochirurgie, adulti e pediatrica – conclude Marco Torre, Direttore Generale della Fondazione Monasterio – consentono alla nostra struttura di offrire ai nostri piccoli pazienti la miglior risposta di cura. Il merito va ai nostri professionisti, capaci di garantire i massimi standard, non solo di efficacia e sicurezza, ma anche di mini-invasività e, perché no?, estetici. Questo ultimo aspetto è solo apparentemente effimero ma – se ci pensiamo – di intenso significato e grande impatto nello sviluppo psicofisico dei più piccoli. Serenità, equilibrio e benessere del paziente sono da sempre il nostro primo obiettivo”.

Redazione
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