sabato 21 Dicembre 2024

Ospedale del Cuore di Massa: sviluppata una nuova tecnica mini-invasiva innovativa per le operazioni cardiache

Ancora un grande traguardo per il futuro della salute all’Ospedale del Cuore di Massa, gestito dalla Fondazione Monasterio dove il team del dottor Sergio Berti ha eseguito un intervento innovativo di riparazione della valvola tricuspide transcatetere.

Una nuova strategia di imaging intraoperatorio con ecografia intracardiaca tridimensionale. Tradotto: l’intuizione – e la capacità della immediata messa in atto – di acquisire le immagini in tre dimensioni direttamente dall’interno del cuore del paziente durante l’operazione.

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Oltre al merito di aver sviluppato una tecnica all’avanguardia, il team in sala, composto dal dottor Sergio Berti, dottor Massimiliano Mariani, dottor Luigi Pastormerlo e dottoressa Andreina D’Agostino, con il supporto tecnico dei team di ingegneri di Siemens Healt Care e di Edwards Tmtt è riuscito a rendere semplice qualcosa che invece, agli occhi di chi legge e per la mente di chi immagina, è estremamente complicato.
Il medico che utilizza tecniche minimamente invasive non ha la possibilità di vedere il cuore: per questo l’équipe necessita di acquisirne le immagini. Fino a pochi giorni fa, il passaggio eletto per l’imaging era quello transesofageo (passando, cioè, dall’esofago).
In questo caso, il team presente in sala di Emodinamica, tramite una sonda che fungeva da guida dell’intervento, rimossa poi al termine dell’operazione, ha acquisito le immagini direttamente dall’interno del cuore, e tridimensionali: più precise, accurate, affidabili e all’avanguardia.

“Un approccio straordinariamente innovativo – ha spiegato Sergio Berti, Direttore dell’Unità Operativa Cardiologia Diagnostica e Interventistica della Fondazione Monasterio –, che consente di semplificare l’intervento, al tempo stesso aumentando in maniera significativa la precisione con cui il Cardiologo Interventista riesce a condurre l’intervento di riparazione della valvola tricuspidalica”.

“L’introduzione di questa nuova tecnica di imaging – ha commentato il dottor Massimiliano Mariani, cardiologo dell’Ospedale del Cuore – apre nuovi scenari per i trattamenti transacatetere delle valvulopatie, ricordiamo, senza chirurgia, sempre più precisi e a bassa invasività. Mi aspetto che possa essere estesa anche ad altri scenari”.

Interventistica tailored, cioè cucita su misura delle esegenze del paziente, alta specialità, elevato expertise, multidisciplinarietà: questi i minimi denominatori comuni della Fondazione Monasterio, che ritroviamo anche in questo specifico caso, in cui il paziente, in età avanzata e già sottoposto in passato ad un intervento di cardiochirurgia, non avrebbe avuto altra possibilità se non quella di un intervento mini-invasivo.

“Siamo molto orgogliosi di questo ulteriore traguardo raggiunto dall’Ospedale del Cuore – ha concluso Marco Torre, direttore generale della Fondazione Monasterio. Il team, guidato dal dottor Sergio Berti, è riuscito a prendersi cura del paziente nonostante l’alto rischio, e proprio grazie ad una tecnica sviluppata nel nostro Ospedale. Questa è la conferma della leadership europea dell’Ospedale del Cuore nel campo delle tecniche mini-invasive e ibride applicate alla cardiologia e alla cardiochirurgia. Proprio grazie all’approccio multidisciplinare, la Monasterio contribuisce a far avanzare tali tecniche per garantire al paziente la miglior risposta di cura, riducendo il rischio e l’invasività delle procedure, consentendo a tutti i pazienti di poter ricevere una ulteriore chance”.

Redazione
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