mercoledì 16 Ottobre 2024

Nuova sede Cisco a Pisa. A guidarla il lunigianese Alessandro Erta

C’è un lunigianese dietro l’apertura della nuova sede di Cisco a Pisa ed è Alessandro Erta, senior director of engineering per la (maxi) azienda americana.

La scorsa settimana avete inaugurato la nuova sede a Pisa. Com’è andata?

«L’idea di aprire a Pisa c’è sempre stata, già come Fluidmesh Networks – società poi acquisita da Cisco, ndr – avevamo l’ufficio a Pisa, poi con il covid la questione si è fatta più lunga. Ora, dal 2020 le cose sono cambiate, ma ce l’abbiamo fatta. Il nostro hub è realtà». E secondo la filosofia dell’azienda. «È uno spazio molto bello nel centro di Pisa, sembra contro-tendenza rispetto alla consuetudine ad aprire in zone industriali o poli tecnologici fuori città, in realtà per certi versi è in tendenza: è molto meglio avere un luogo in cui le persone vanno volentieri, in cui non sono obbligate ad andare, ma vanno per interagire con gli altri colleghi, avendo la possibilità di muoversi a piedi e trovare i servizi “a portata”. Cisco, azienda nata con lo smart working nel DNA, tiene molto al work life balance e la visione di una sede come la nostra va in quest’ottica».

Di cosa vi occupate?

«Il mio gruppo è formato da 50 persone divise tra Shanghai e Pisa, ci occupiamo di quello che Cisco chiama Industrial Wireless cioè sistemi di comunicazione senza fili per sistemi critici come ad esempio i sistemi di automazione delle linee metropolitane, delle miniere, dei porti industriali ed altro ancora. Siamo quelli che sviluppano prodotti e tecnologie per questo tipo di applicazioni (ed è quello in cui già Fluidmesh era specializzata). Io personalmente dico sempre di avere due responsabilità. Da una parte, offrire supporto psicologico a chi lavora con me perché durante il processo ci sono molti fattori di stress. Dall’altra parte, guidare i processi e le strategie sul prodotto, fungere da mediatore tra gruppo e product manager, minimizzare i problemi, arrivare in meta. Direi supporto psicologico 70%, strategia del prodotto 30%?».

Come mai Pisa?

«Come ti dicevo, già con Fluidmesh avevamo l’ufficio a Pisa, si era deciso di aprire lì perché su Milano (dove avevamo il primo ufficio) era molto più difficile attrarre talenti, inserire persone nell’organico dell’azienda. La competizione era ed è altissima e noi, prima dell’acquisizione da parte di Cisco, eravamo “solo” una start up. In più qui abbiamo molte e buone connessioni con il territorio, con i centri di ricerca, con l’università. Era naturale restare, proseguire a Pisa».

Come si struttura la collaborazione con università e centri di ricerca?

«In vari modi. Noi abbiamo contatti con i professori di ingegneria informatica e informatica. Ai loro studenti, laureandi o laureati, offriamo l’opportunità di collaborare e/o entrare in azienda. Poi realizziamo progetti specifici di ricerca, cose che difficilmente potremmo seguire senza le queste relazioni con l’università. Sono progetti di “valore a lungo termine”, ricerca pura. Si attivano tramite finanziamenti, borse di studio, dottorati, eccetera».

Prima hai parlato del covid. Com’è cambiato il lavoro in questi anni? Cisco, già leader nel settore tecnologico, è arrivata davvero “a tutti”.

«Beh, sì, il Covid ha cambiato molto il modo di lavorare ed ormai sono in tantissimi ad utilizzare sistemi di collaborazione per lo smart working. Cisco in questo è uno dei fornitori principali. In termini di ‘scelta’, però, la nostra azienda tiene tanto allo smart working quanto al work life balance cioè l’equilibrio tra lavoro e impegni personali. Sono elementi propri del DNA di Cisco, si è sempre spinto molto su questi concetti. Vedo che adesso c’è una tendenza a far rientrare in ufficio le persone, ma personalmente ritengo sia un escamotage perché in realtà dal punto di vista della produttività si è visto che lavorare come lavoriamo noi non crea inefficienza anzi. Mi paiono più dinamiche da quiet quitting».

Anche per te è cambiato il modo di lavorare. Com’è oggi?

«Beh, sì, io lavoro quasi sempre da casa. Sono molto più contento. Non ci sono dubbi. Aprire in Lunigiana, dicevi? Difficile. Cisco ha già sedi su Roma, Milano, ora Pisa, al massimo potrebbe guardare a sud se volesse ancora espandersi. Quello che invece è interessante è l’opportunità che con la sede di Pisa si è aperta per i giovani, per i talenti locali: anziché scegliere, che so, l’Oto Melara possono decidere ora di venire a lavorare da noi. Siamo abbastanza vicini e, come dicevamo, offriamo la possibilità di lavorare moltissimo da casa in smart working». Strada aperta ai candidati.