22 Novembre 2024, venerdì

Mastrini: “Manca una proposta unitaria per il Pnrr. Lunigiana divenga una Green Community”

“La difficoltà, per i piccoli Comuni, di intercettare le risorse del Pnrr è abbastanza evidente. Anche se ognuno di noi sta lavorando ad uno o più progetti, lo si sta facendo in maniera piuttosto individuale giocandosi le poche chances che il piano offre senza una visione unitaria, inseguendo faticosamente misure e le linee di finanziamento”. A dichiararlo è il sindaco di Tresana Matteo Mastrini, che tocca il punto dolente di tanti progetti sviluppati sul territorio lunigianese, la mancanza della rete tra le amministrazioni locali.

“L’estate scorsa, presso il Parco Fiera di Barbarasco, abbiamo organizzato un incontro per parlare di come sfruttare il Pnrr e di come raccogliere e sviluppare le idee del territorio _ prosegue – Quello che è mancato, in questi mesi, e che si potrebbe cercare di formulare adesso, è una proposta politica unitaria per il rilancio della Lunigiana con il Pnrr.
E a formularla dovrebbe essere l’Unione dei Comuni allargata a Pontremoli: per le nostre caratteristiche e per le nostre peculiarità la strada potrebbe e dovrebbe essere quella di diventare una delle 30 Green Communities d’Italia.

Il Pnrr favorisce infatti la nascita e la crescita di 30 comunità locali coordinate e associate tra loro che vogliano realizzare insieme piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale.

Il progetto si potrebbe inserire nella Missione rivoluzione verde e transizione ecologica e nella componente economia circolare e agricoltura sostenibile.

Acqua, boschi, paesaggio sono gli elementi di valore attorno ai quali può nascere una Green Comunity.

Le risorse del territorio lunigianese attualmente non sono elemento di ricchezza per chi è rimasto a vivere qui.

Ma sarebbero fondamentali per favorire lo sviluppo sostenibile e resiliente dei territorio rurale e di montagna della Lunigiana.

Il bando infatti favorisce la nascita e la crescita di comunità locali, anche coordinate e/o associate dando loro supporto per l’elaborazione, il finanziamento e la realizzazione di piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale.

Noi, con l’aiuto dell’Universitá di Pisa o di altri atenei , potremmo costruire un piano di gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale e delle risorse idriche; la produzione di energia da fonti rinnovabili locali; lo sviluppo di un turismo sostenibile; la costruzione e gestione sostenibile del patrimonio edilizio e delle infrastrutture di una montagna moderna; l’efficienza energetica e l’integrazione intelligente degli impianti e delle reti; lo sviluppo delle attività produttive a rifiuti zero (zero waste production); l’integrazione dei servizi di mobilità; lo sviluppo di un modello sostenibile per le aziende agricole.

Per sostenere questa idea, di cui si è anche parlato in un incontro all’Unione dei Comuni, occorre firmare quanto prima un protocollo d’intesa fra gli enti locali e stabilire partnership con enti pubblici e portatori d’interesse.
L’architrave su cui lavorare è la nostra riserva di Biosfera MAB Unesco: ora che la qualità ambientale della Lunigiana è certificata, serve il rilancio economico.

Ma non c’è tempo da perdere: anche perché l’aumento del costo dell’energia dovuto a quanto sta accadendo in Europa, diventerà un fattore di impoverimento ulteriore delle famiglie.

Per ognuna del 30 Green Comunity il Pnrr mette a disposizione 5 milioni di euro: la politica risponda con un progetto unitario serio – conclude Mastrini – o si tratterà di un’altra opportunità persa per la nostra area. Il bando dovrebbe essere pubblicato in autunno, ma occorre essere pronti e correre”.

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