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Massa Carrara, intervento risolto grazie all’impiego del taser

Lo scorso 16 maggio il Ministero dell’Interno – Dipartimento di polizia statale ha autorizzato l’impiego della pistola ad impulsi elettrici (taser) per gli operatori appartenenti alle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura; grazie all’impiego di questo nuovo strumento è stato possibile agli agenti risolvere un intervento che si presentava sicuramente pericoloso, concretizzando così il primo impiego effettivo in questa provincia di questa arma speciale di reparto.

La scorsa settimana, infatti, in tarda ora notturna, è pervenuta su linea 112 NUE una richiesta d’aiuto nella quale i familiari di un soggetto alterato dall’assunzione di stupefacenti ed alcolici segnalavano i suoi manifesti intenti suicidi.

Giunti rapidamente sul posto, gli agenti delle Volanti hanno notato la presenza di un giovane che, armato di una rivoltella, minacciava di far esplodere una bombola di gas metano, per innescare una deflagrazione e realizzare il proprio intento suicida.

Nonostante le ripetute minacce di far uso dell’arma contro gli agenti, per impedirgli di intervenire, gli operatori, con freddezza e determinazione, hanno avviato una lunga trattativa per far desistere il giovane dai propri intenti autolesionistici.

I poliziotti, nonostante fossero sotto una minaccia si una pistola e di materiale esplodente, al momento propizio approfittando di un suo momento di esitazione, hanno utilizzato la pistola ad impulsi elettrici, riuscendo a immobilizzare il giovane, a mettere la zona in sicurezza e a recuperare la rivoltella, risultata essere, dopo successivamente ad approfonditi controlli, una riproduzione del tipo “scaccia-cani”.

Il giovane, che non ha riportato alcuna lesione a seguito dell’uso del “Taser”, è stato poi trasportato al NOA per le valutazioni attinenti al suo stato di alterazione, in considerazione dei suoi palesati intenti autolesivi.
L’impiego della pistola ad impulsi elettrici, arma non letale che agisce sulla sola inabilitazione neuro-muscolare, senza produrre gli esiti ben più lesivi connessi all’impiego delle armi da fuoco tradizionali, ha così agevolato la risoluzione di un complicato intervento, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, non solo per l’incolumità degli agenti e del predetto giovane ma anche per quella dei residenti in zona.

Redazione
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