Presentano un’interrogazione al Consorzio di Bonifica i consiglieri di minoranza del gruppo Insieme per il Territorio, Giampaolo Bertola, Pietro Casali e Fortunato Angelini, dopo il caso di Davide Spediacci ad Aulla che ha avuto una forte eco per i temi portati alla luce in maniera plateale del giovane agricoltore di Bigliolo.
“La protesta disperata di un agricoltore della Lunigiana – affermano i tre consiglieri – chiama direttamente in causa i vertici del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord. Seppure certi metodi vadano censurati, è pur vero che il Consorzio debba lavorare alla risoluzione dei problemi. Leggiamo in una nota dell’ente che ‘l’acquedotto irriguo della Lunigiana è ormai vetusto, negli anni ha avuto bisogno di centinaia d’interventi’. Al presidente Ismaele Ridolfi, sempre celere a sottoscrivere dei primati in ogni campo, chiediamo allora di sapere quali atti ufficiali ha compiuto per realizzare un nuovo impianto, con tecniche all’altezza dei tempi, in grado di avere risparmi d’acqua, contenimento delle spese di gestione in grado di soddisfare le necessità degli agricoltori della Lunigiana”.
“Altra cosa – proseguono – è la rivendicazione della Coldiretti di essere presente in assemblea e poter contribuire alle decisioni. Riteniamo che la richiesta sia legittima e invitiamo il presidente ad attuare tutte quelle forme democratiche che consentano a tutte le associazione professionali agricole di poter contribuire con proprie idee alla formazione delle decisioni”.