venerdì 28 Marzo 2025

L'ombra della burocrazia sul ponte di Albiano ancora da ricostruire

Molto probabilmente le aspettative erano altre. Anche perché erano state create da un mezzo di informazione che ha cercato di trovarle. A tutti i costi.
Comunque, in un pomeriggio ancora caldo di fine estate, la ministra Paola De Micheli è arrivata ad Aulla per chiarire (importante sottolineare) la situazione in merito alla ricostruzione del ponte di Albiano. L’incomprensione sui “tempi” di realizzazione era ventilata e si è resa evidente sin dalle prime fasi di “ascolto” in una sala consiliare tutto sommato adeguatamente piena, con regole anti-Covid rispettate e animi subito accesi, sia per una richiesta, a latere, dei sindacati dei lavoratori SALT, sia per la grande aspettativa che si era creata nei giorni precedenti.
Cos’ha detto De Micheli? Per farvi un’idea potete rivedere qui sotto l’intervento integrale così da fugare ogni dubbio. Parte saliente è stato il momento in cui è stato spiegato in modo lineare l’iter seguito dal governo fino ad oggi, un periodo complicato, quello della pandemia, in cui tuttavia sono stati messi agli atti tutti i passi necessari da compiere per avere una ricostruzione, ancora da iniziare, è vero, con la preoccupazione per le piene autunnali del fiume Magra che minacciano di fare danni e a cui è giusto pensare.

Il problema però, non è della politica, o dei teatrini, come scrivono i giovani di Forza Italia gridando convulsamente ad un’incompetenza generale. I tempi sono esempio di una burocrazia che nel nostro Paese si è sedimentata per anni – con imputati tanti diversi governi di centro, destra e sinistra -, ma non c’è stata alcuna illusione, tanto che De Micheli – come ha affermato lei stessa – poteva benissimo fare campagna elettorale (e ne aveva ben donde, dato che la sala era adornata da bandiere del Pd e manifesti di Giani presidente), prendere una data e regalarla per fare contenti un po’tutti, invece si è messa ad ascoltare, ha svolto un lungo colloquio col sindaco e non ha risposto – ne aveva le ragioni – ad attacchi sguaiati e totalmente inadeguati di chi ha, peccando di autoreferenzialità, gridato: “Lei non mi insegna come si fa un ponte”. Un’invettiva tanto biliosa quanto bonaria all’insegna del “Lei non sa chi sono io”. Adornata di un battito di mani di una sola persona che in fondo alla sala faceva campagna elettorale per se stessa.

Comunque, una volta chiariti i modi in cui si è arrivati fino a qui, De Micheli ha annunciato che il progetto per il ponte c’è, è definitivo e sarà realizzato in 9-10 mesi; servono ancora alcuni passaggi al ministero dell’Ambiente e al consiglio superiore dei lavori pubblici. Accelerare ora con l’approvazione dell’articolo 9 nel Decreto Semplificazioni sembra la via più giusta. Appena il ponte verrà dissequestrato con l’ok della Procura si potrà procedere e avere qualche data più precisa.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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