Era l’alba del 31 dicembre 2024 – il mondo brindava, loro pianificavano. Quattro individui armati (di coraggio e di una pistola giocattolo) e col volto celato da maschere degne di un carnevale criminale, hanno fatto irruzione nell’ufficio postale dei Prati di Vezzano. Il bottino? 135 mila euro tondi tondi.
La direttrice, intercettata e sequestrata poco prima dell’apertura, è stata costretta ad assistere al teatrino: i rapinatori l’hanno tenuta in ostaggio fino all’apertura temporizzata del postamat e della cassaforte. Poi, via. Fuga rapida, allarme immediato. I Carabinieri della Stazione locale e del Nucleo Operativo di Sarzana sono arrivati sul posto in tempo per raccogliere prove e avviare le indagini, che ora – a oltre tre mesi di distanza – hanno preso una pista concreta.
Gli investigatori, dopo aver passato al setaccio ore e ore di riprese delle telecamere comunali di Vezzano Ligure e dei territori limitrofi, hanno scoperto che la banda era arrivata sul luogo a bordo di due auto rubate nei giorni precedenti, una a Pontremoli e una a La Spezia. Entrambe le vetture sono poi state ritrovate – abbandonate nel centro di Aulla.
Ed è proprio nel comune lunigianese che portano le tracce. Grazie alle impronte digitali e alle tracce biologiche rilevate all’interno dei veicoli (analizzati dal RIS di Parma), i carabinieri sono riusciti a ricostruire i movimenti del gruppo. I rapinatori, provenienti dal sud Italia, avevano stabilito nella cittadina lunigianese la loro base logistica.
Nei prossimi giorni scatteranno le notifiche di garanzia agli indagati, firmate dal sostituto procuratore dott.ssa Elisa Loris, che ha coordinato l’inchiesta. Gli avvisi serviranno a consentire lo svolgimento di accertamenti tecnici irripetibili da parte del RIS, ultimo tassello prima di dare un nome – e un volto – agli autori del colpo di Capodanno.