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Jacopo Ferri: “Garantire la fruibilità dei servizi sanitari in Lunigiana”

“La programmazione assurda – e per certi versi vergognosa – che ha previsto migrazioni di cittadini ‘estremamente fragili’ a centinaia di chilometri da casa per consentire loro di ricevere l’agognata somministrazione dei vaccini anti Covid-19 (goffamente e tardivamente in via di superamento solo dopo che in molti hanno manifestato la propria indignazione) sta dimostrando una volta di più quanto sia essenziale allestire più centri vaccinali attrezzati di quelli oggi a disposizione“. Lo dichiara il consigliere comunale di Pontremoli ed esponente di Forza Italia Jacopo Ferri che prosegue: “Si tratta di una vera emergenza perché non è importante soltanto ‘fare vaccini’ (su questo piano piano le cose si stanno finalmente muovendo), è doveroso consentire a tutti un accesso ad essi meno disagevole possibile.

E’, inoltre, l’ulteriore segnale che deve portare a rimettere al centro del dibattito, amministrativo e politico, il tema più generale del futuro post Covid-19 della sanità e dei servizi sociali in Lunigiana.
Due partite fondamentali, infatti, si stanno ‘giocando’. Rispetto alle quali, a mio avviso, gli amministratori dei nostri comuni sono chiamati a ‘stare in campo’ senza pretattica e, soprattutto, possibilmente tutti con la stessa casacca.

La prima riguarda l’autonomia organizzativa e finanziaria del direttore del Presidio Ospedaliero della Lunigiana (Ospedali di Fivizzano e Pontremoli). Moltissimi Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali lungianesi hanno già chiesto, chiaramente ed ufficialmente, alla Regione ed all’Asl che tale autonomia sia garantita attraverso la costituzione di una apposita Unità Operativa Complessa.
L’appello per ora non è stato accolto. La nota burocratica (in parte anche fuori tema) con la quale la Direttrice Casani ha tentato di liquidare l’argomento, parimenti all’esito ‘deserto’ del bando pubblicato per la direzione di Unità Operativa Semplice, non devono però certamente rappresentare l’epilogo della delicata e strategica questione.
Per questo, dispiace notare che manchi coesione totale della politica locale sull’argomento ed ancor peggio che ci sia ancora chi, come l’amministrazione di Fivizzano, si affanni addirittura nel tentativo di sminuire – evocando pretesti, informazioni non corrette e ricostruzioni molto discutibili – l’ennesima sacrosanta domanda di pari dignità per i cittadini della Lunigiana nella fruibilità di servizi sanitari.
Per chiarezza mi preme in merito ricordare che le direzioni mediche di presidio di Unità Operative Complesse all’interno del Coordinamento della Rete Ospedaliera dell’Azienda Usl Nord Ovest (con l’Azienda Ospedaliera di Pisa che fa storia a sé) sono sei: 1. Apuane, 2. Lucca, 3. Pontedera, 4. Livorno, 5. Cecina-Piombino-Elba, 6. Versilia.
Non si capisce perché – chiarito che non vi è alcun limite minimo di popolazione – non si debba cercare di ottenere per la Lunigiana quello che Pontedera-Volterra, Cecina-Piombino ed Elba o la Versilia hanno da sempre (Elba l’ha avuta in passato anche da sola), e che peraltro in ognuna delle altre province facenti parte dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest è assicurato in due presidi.

La seconda partita, essenziale anch’essa, riguarda la Società della Salute della Lunigiana. Esperienza sulla quale non è stato facile a suo tempo scommettere e che infatti ha visto nel passato emergere criticità e spigolosità che hanno talvolta messo a rischio quel senso di appartenenza ad un progetto comprensoriale per la gestione del sociale, concepito dal territorio e per il territorio.
Gli ultimi anni, grazie in particolare all’impegno di Rosanna Vallelonga, hanno saputo a mio avviso rappresentare più positivamente lo spirito di quell’idea concretizzandola più compiutamente in una realtà ed in servizi su cui poter contare.
Proseguire quel percorso virtuoso credo sia molto importante, certo, migliorandolo sempre ed adattandolo quanto più possibile ai tempi che cambiano e che spesso ci sorprendono.
Fare attenzione – conclude Ferri – affinché le difficoltà e le scelte di questo complicato periodo possano essere affrontate, senza cedere di un millimetro rispetto alle competenze acquisite ed all’autonomia organizzativa e gestionale ottenute, è un altro fondamentale obiettivo da cui non si può prescindere”.

Redazione
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