Se mercoledì 28 giugno 2023, verso le ore 12, vi trovate in una qualsiasi zona della Toscana e ricevete un sms da It-Alert non vi preoccupate, non è un allerta reale ma solo un test relativo alla sperimentazione di It-Alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale di cui si sta dotando l’Italia per l’informazione diretta alla popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso.
Il sistema, promosso dal Ministero della protezione civile e dal Dipartimento nazionale, non è ancora attivo, ma in fase di sperimentazione e dopo i primi test in occasione di due esercitazioni del 2022 (isola Vulcano e sullo stretto di Messina) la nostra regione è la prima a testarlo: i test termineranno a febbraio 2024.
Una volta operativo, It-Alert consentirà di raggiungere chiunque si trovi nella zona interessata dall’emergenza o dall’evento calamitoso, agganciando tutti i dispositivi collegati alle celle telefoniche interessate, purché, ovviamente, si abbia il telefono acceso e connesso alla rete di telefonia mobile, fornendo informazioni sulla situazione di pericolo reale o potenziale.
Il sistema, è bene chiarirlo, non sostituisce l’attuale allertamento attraverso la protezione civile e i comuni, ma lo affianca e, sulla base delle direttive ministeriali, riguarderà una casistica ben determinata, una volta terminata la sperimentazione:
– maremoto generato da un sisma;
– collasso di una grande diga;
– attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli;
– incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica;
– incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti Direttiva Seveso;
– precipitazioni intense
Si tratta di uno strumento potente che consente di diffondere con tempestività le prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo dando l’allarme a chi si trova nella zona interessata, ma non fornisce indicazioni rispetto all’esposizione individuale al rischio: per questo rimane fondamentale la diffusione di una cultura del rischio, attraverso la consapevolezza dell’importanza della prevenzione, della conoscenza delle caratteristiche del proprio territorio, dei comportamenti da adottare e delle buone pratiche di protezione civile.
Quindi attenzione ai telefonini il 28 giugno. Nessuna azione sarà richiesta da parte dei destinatari, se non prendere visione del messaggio ed eventualmente compilare il questionario. Tuttavia le attività in corso sul telefono verranno interrotte per alcuni istanti per la presa visione del messaggio.
Un approfondimento su come funziona It-Alert
Il sistema dirama un messaggio di testo a tutti i telefoni cellulari presenti e attivi nell’area geografica a rischio, associato a un segnale sonoro diverso da quello delle classiche notifiche che riceviamo ogni giorno. In questa fase di sperimentazione è il Dipartimento della Protezione Civile che provvede all’invio dei messaggi IT-alert, ma tutte le componenti del Servizio nazionale di protezione civile potranno progressivamente utilizzare direttamente il sistema.
Attraverso la tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata dall’emergenza. Il cell-broadcast funziona anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica.
Va tenuto presente che la tecnologia cell-broadcast presenta diversi limiti: è possibile che un messaggio indirizzato a un’area possa raggiungere anche utenti che si trovano al di fuori dell’area stessa oppure che in aree senza copertura il messaggio non venga recapitato. Inoltre, i dispositivi non ricevono i messaggi IT-alert se sono spenti o privi di campo e potrebbero non suonare se la suoneria è impostata in modalità silenziosa. In alcuni casi l’utilizzo di una vecchia versione del sistema operativo può comportare problemi nella ricezione dei messaggi IT-alert.