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Infermiere "ribelle" multato di un'ora: "Accolte le memorie difensive, ora cambiamo le regole".

“Siamo soddisfatti per la decisione della commissione disciplinare dell’Usl Toscana nord ovest a carico dell’infermiere nostro iscritto, Marco Lenzoni. Prima di tutto per il lavoratore stesso, anche alla luce di quanto sta accadendo nel resto d’Italia. Ma anche perché siamo convinti che siamo fortemente convinti che un regolamento aziendale non possa essere peggiorativo delle leggi e della Costituzione. Per questo chiediamo un incontro urgente con la dirigenza aziendale per rimettere in discussione la stesura dello stesso regolamento”. A parlare è il segretario della Uil Fpl, Claudio Salvadori, che entra nel merito della decisione della commissione disciplinare rilasciata il 2 luglio.
“Nelle memorie difensive che abbiamo consegnato, abbiamo rimarcato all’azienda Lenzoni non aveva rilasciato alcuna dichiarazione contenente offese nei confronti dell’azienda ma che si limitava a segnalare lo stato di emergenza in cui si trovava a prestare la propria attività. Dichiarazioni che rispecchiavano la realtà, una situazione evidente e conosciuta dagli operatori che chiedevano aiuto in tal senso. Non era quindi ravvisabile alcun profilo di responsabilità disciplinare. Anzi, semmai si poteva notare un’estrema diligenza dello stesso nello svolgere i compiti con cura e attenzione. È vero, la commissione disciplinare ha alla fine stabilito la multa di un’ora di servizio tenendo conto sia della mancanza di recidive disciplinari e dell’elemento psicologico nel perseguimento dell’interesse generale degli assistiti dal Servizio sanitario nazionale, per quanto errato nelle forme ma apprezzabile negli intenti”.
Insomma, la sanzione c’è ma è più simbolica che fattiva e il segretario Uil Fpl ne prende atto: “Siamo soddisfatti per il lavoratore perché considerato quanto sta accadendo nella sanità Toscana e in Italia ci faceva temere ripercussioni più importanti. La commissione disciplinare ha ben capito le motivazioni che sono state fornite grazie all’ottimo lavoro sindacale svolto e dei legali che hanno seguito il caso. Ringraziamo gli avvocati, Ivan Bechini della Uil regionale, Daniele Biagini per il supporto tecnico, e l’avvocato D’Ambrosio che ha affiancato il lavoratore. Ribadiamo – conclude Salvadori – che a nostro parere il tema sollevato resta da discutere. Perché un lavoratore non può sottostare a un regolamento istituzionale, di un’azienda pubblica, che riteniamo anticostituzionale e peggiorativo delle leggi e della Costituzione. Chiediamo un confronto immediato con l’azienda per rimettere in discussione la stesura del regolamento aziendale a cui ci si rivolge quando un lavoratore porta avanti un’istanza o segnala delle cose che dovrebbero essere giudicate con spirito collaborativo e di verifica, non certo giustizialista da parte dell’azienda che, lo ricordiamo, resta la prima responsabile dell’integrità fisica e della sicurezza dei lavoratori”.

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