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Inchiesta ‘Ndrangheta in Toscana

15 aprile 2021 – Colpo della Dda di Firenze con l’Arma dei carabinieri (Ros, Forestali e altre specialità) alle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Toscana con una operazione in cui sono state arrestate 23 persone in relazione a tre indagini collegate tra loro in materia di inquinamento ambientale, narcotraffico internazionale, estorsione ed illecita concorrenza, tutti reati aggravati sia da agevolazione che da metodo mafioso “in favore di potenti cosche di ‘ndrangheta” fra cui la cosca Gallace di Guardavalle (Catanzaro). Le infiltrazioni vanno dal Mugello, al distretto conciario di Santa Croce (Pisa) a Livorno.

Ci sono vari filoni di indagini:

  • smaltimento illecito di rifiuti tossici prodotti dalle concerie di Santa Croce sull’Arno
  • Estorsioni a danno di imprenditori del movimento terra
  • traffico di droga (a Livorno)

L’inchiesta a riguardato anche diversi politici del territorio, principalmente sono emersi i nomi di:

  • Ledo Gori, capo di gabinetto del governatore Eugenio Giani
  • Giulia Deidda, sindaca di Santa Croce
  • Andrea Pieroni, consigliere regionale PD
  • Edo Bernini, capo Direzione Ambiente ed Energia della Regione

Il filo conduttore dell’inchiesta è quello che lega gli esponenti dei Gallace a diversi affari che avrebbero fatto durante il loro insediamento ormai decennale in Toscana.

I vari ambiti sono legati tra loro: scarti di lavorazione, pericolosi per l’ambiente sono stati riversati senza permessi, rifiuti inceneriti sono stati mescolati ad altri inerti per realizzare strade il cui subappalto era ottenuto da imprenditori vicini alla cosca.

Ledo Gori è il capo di Gabinetto del governatore Eugenio Giani e lo è stato anche dell’ex presidente Enrico Rossi.

Gori e Rossi (a destra)

Ledo Gori avrebbe fornito “autorizzazioni illegittime in materia di rifiuti e di scarichi”, ma sarebbe stato anche molto utile poichè avrebbe suggerito diversi espedienti per ottenere deroghe ed eludere le procedure di autorizzazione ambientale integrata. Avrebbe praticamente aiutato i conciatori del distretto del cuoio per avere le autorizzazioni necessarie.

Gori è citato anche per “essersi attivato per raccogliere contributi finanziari in favore del presidente uscente Enrico Rossi, facendo chiaramente intendere in tale contesto, durate un pranzo conviviale in cui aveva coinvolto Rossi, di essere a disposizione dei conciatori per le loro esigenze”.

Gori voleva essere confermato come capo gabinetto per continuare il sodalizio con i conciatori.

Andrea Pieroni è l’ex presidente della provincia di Pisa, vicino ad Enrico Letta. È accusato di avere presentato – con la promessa di avere 2 o 3 mila euro per la campagna elettorale – un emendamento alla legge regionale 20 del 2006 sulla tutela delle acque dall’inquinamento.

Il Keu, rifiuti derivanti dal trattamento dei fanghi delle concerie trattati dal complesso industriale Aquarno era altamente inquinato e non poteva essere riutilizzato per attività edilizie. Gli scarti veninvano però inviati ad un impianto di produzione di materiali riciclati che li miescelava con altri rifiuti contenenti cromo, cadmio, arsenico e zinco. Le ceneri potevano così essere usate in edilizia e in cantieri e imprese. Quantitativi indeterminati di tonnellate di rifiuti di questo tipo sono stati usati per manutenzioni stradali, aeroporto di Pisa o come base per la SR 428 Empolese Valdelsa.

Le ceneri usate per le strade hanno contaminato suolo e falde acquifere. Le attività di “depurazione” della Acquarno sono finite nel canale Usciana e nella diramazione Canale Contrusciano inquinando il flusso acquifero fino alla confluenza con l’Arno.

Redazione
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