8 Novembre 2024, venerdì

Inaugurazione del Polo Universitario “G. Marconi” della Spezia e del DLTM

Sindaco Peracchini: “Abbiamo realizzato un sogno: ricerca, formazione, innovazione nel cuore della Città”

È stato inaugurato lo scorso 14 dicembre il nuovo Polo Universitario “G Marconi” della Spezia che trova dimora all’interno dell’ex ospedale militare marittimo “Falcomatà” in viale Nicolò Fieschi. Hanno tagliato il nastro il Sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il presidente della Fondazione Promostudi, Ugo Salerno e il presidente del DLTM, Lorenzo Forcieri, il Comandante Marittimo Nord della Marina Militare ammiraglio di divisione Giorgio Lazio e il prorettore dell’Università di Genova Enrico Giunchiglia. Con loro gli assessori regionali Giacomo Giampedrone, Infrastrutture e Lavori Pubblici; Ilaria Cavo, Formazione e Università e gli assessori comunali Luca Piaggi, Lavori Pubblici e Genziana Giacomelli, assessore alla Formazione e Università.
Saranno due gli enti che troveranno ospitalità nel nuovo complesso: il Polo Universitario “G. Marconi” e il Distretto Ligure delle Tecnologie Marine che faranno dell’ex Falcomatà un centro di eccellenza per la formazione e la ricerca.
“L’inaugurazione del polo universitario della Spezia e del distretto ligure delle tecnologie è una grande opportunità per il capoluogo spezzino – ha dichiarato il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti -. Sarà non solo un’occasione di rivitalizzazione del centro, con l’arrivo di giovani, ma l’occasione per creare a Spezia un campus universitario di alto livello strettamente connesso alle realtà produttive del territorio: il mondo della nautica, l’ingegneria navale e meccanica.
Dotare la città di una sede universitaria che promette sviluppo e futuro per i giovani rendendo fruibili beni pubblici che erano abbandonati o non completamente utilizzati è stato l’obiettivo della nostra amministrazione che appena insediata, nel 2015 ha siglato un accordo di programma per valorizzare l’ex ospedale militare e contestualmente il polo universitario stanziando oltre 8 milioni di euro che hanno reso possibile l’intervento. Oggi – prosegue il Presidente Toti –  il territorio spezzino con questa iniziativa dà una risposta non solo alla comunità dei giovani, ma alle esigenze delle aziende del territorio strettamente legate al settore nautico e in primis al suo porto e alle richieste di innovazione, dando così vita a un sistema coerente in grado di creare sinergie importanti.
A cominciare da una base navale che presenta infrastrutture ben adattabili per la ricerca e la sperimentazione di sistemi e tecnologie utilizzabili, sia per il settore civile che per il settore militare; un Arsenale Militare marittimo addetto alla manutenzione delle navi della Marina Militare; un centro di supporto e di sperimentazione navale; alcune tra le più importanti aziende nazionali che operano nel settore dello yachting e appunto il distretto delle Tecnologie marine che raduna centinaia di piccole, medie e grandi imprese che operano nel settore nautico, navale, marittimo e che si è assunto il compito di sostenere la ricerca e lo sviluppo. Nel complesso dunque un insieme di potenzialità in grado di contribuire in modo efficace al progresso delle scienze legate al mare e a migliorare la competitività del sistema industriale italiano”.

“Oggi abbiamo realizzato un sogno – dichiara il Sindaco Pierluigi Peracchini –, il nuovo campus dell’Università della Spezia scende dai Colli in centro città per accogliere centinaia di giovani pronti a immergersi nell’eccellenza delle eccellenze. Ricerca, formazione, innovazione sono i tre ingredienti che certificano il valore della nostra Città che, ad oggi e a tutti gli effetti, può davvero dirsi capitale mondiale della nautica, dell’ingegneria nautica e navale.
Tutte le eccellenze legate al settore marittimo e navale si trovano sul nostro territorio che, agli occhi dei players internazionali, è diventato unico nel mondo e ha tutte le caratteristiche per dare una prospettiva di grande sviluppo e prosperità economica e, soprattutto, occupazionale. Una sfida che non dobbiamo mai dare per vinta ma per la quale dobbiamo continuare a impegnarci.
La partecipazione alla realizzazione di questo sogno è stata a trecentosessanta gradi in termini di risorse umane e di risorse economiche e giustamente dobbiamo ringraziare Regione Liguria che ha sostenuto questo progetto. Anche il Comune della Spezia ha però fatto la sua parte, mettendo a disposizione oltre un milione e mezzo di euro perché un’Amministrazione che non crede nei giovani non crede nel futuro, un’Amministrazione che non crede nella formazione e nella ricerca non crede nello sviluppo economico. Noi ci crediamo, e per questo abbiamo impegnato queste ingenti risorse per un bilancio comunale nel Polo Marittimo che si rivela all’altezza di qualsiasi altro ateneo dal punto di vista strutturale, logistico e tecnologico”.
“Oggi – dichiara l’assessore regionale alla Formazione Ilaria Cavo – il Polo universitario spezzino, con il trasferimento nell’ex ospedale militare di Falcomatà, sancisce la sua evoluzione in una vera e propria Accademia Marittima, strettamente legata all’Università degli Studi di Genova e al Distretto Ligure delle Tecnologie Marine e aperta alle più ampie collaborazioni con il mondo esterno. L’obiettivo di questa evoluzione a cui Regione Liguria ha creduto da subito e ha fortemente sollecitato, è quello di sviluppare corsi universitari rispondenti ai più elevati standard internazionali che permettano ai neo laureati di affrontare progetti complessi attinenti il settore marino (nautico-navale-marittimo), promuovendo contatti con le industrie del settore per sviluppare ciò che serve nel breve-medio termine. A questo si connette l’esigenza di sviluppare una collaborazione privilegiata con la Marina Militare Italiana per l’alta formazione universitaria e per lo sviluppo di tecnologie, progetti e logistica integrata attinenti le piattaforme navali e i relativi sistemi di bordo. Ancora una volta il filo conduttore sarà quello di un’offerta formativa sempre più rispondente alle esigenze del mercato del lavoro spezzino e ligure: attivare progetti che assicurino sbocchi occupazionali. Questo consentirà anche di stimolare l’arrivo dall’estero di studenti e post laureati, promuovendo così collaborazioni bilaterali”.
Promostudi: occuperà per intero il secondo paino dello stabile per una superficie di circa mq. 2.700 a cui si accede dalla scala monumentale centrale e da due vani scala laterali tutti dotati di nuovi impianti ascensore.
DLTM: occuperà metà del piano terra, precisamente la porzione ovest, di circa mq 1600 destinati a locali didattici e laboratori e l’intero terzo piano di circa mq. 500 destinati ad uffici ed attività di amministrazione, anche quest’ultimo accessibile dalla scala monumentale centrale e da un nuovo impianto ascensore.
Inoltre è stato ristrutturato un edificio autonomo facente parte del compendio di circa mq. 550 destinato a Foresteria e dotato di n. 17 stanze e 33 posti letto tutte dotate di servizi privati.
L’intervento di ristrutturazione è stato eseguito tramite rilevanti interventi che si sono posti l’obiettivo di ottenere una struttura sicura dal punto di vista statico/sismico in funzione della nuova destinazione d’uso e la miglior dotazione tecnologica di impianti di ultima generazione per il conseguimento dei più elevati standard di efficienza energetica e confort ambientale.
In particolare:
1)      dal punto di vista strutturale si sono eseguiti interventi di consolidamento dei solai e delle murature
2)      dal punto di vista impiantistico è stato installato un impianto di climatizzazione a pompe di calore e un nuovo impianto di illuminazione realizzato completamente con tecnologia LED a bassissimo consumo gestita da un sistema automatico a sensori in grado di verificare la presenza e il grado di illuminazione apportata dall’esterno e quindi modulare il reale fabbisogno quando e quanto necessario.
3)      Non ultimo è stato affrontato l’aspetto di sicurezza ai fini delle normative antincendio dotando il complesso di impianti di rilevazione ed allarme oltre ad un sistema di evacuazione guidata denominata EVAC, di nuove scale di emergenza per l’esodo dell’ingente numero di presenze previste, e rivestendo tutte le strutture di separazione rendendole adeguatamente resistenti al fuoco

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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