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I problemi del trasporto pubblico locale

Riceviamo e pubblichiamo da Luca Mannini, Segretario FIT-CISL Massa Carrara Toscana Nord:

Dopo tanta fatica per arrivare ad un’azienda unica a livello regionale nella gestisce del Trasporto Pubblico Locale, si rischia di tornare allo “spezzatino” di prima, con tante piccole aziende che opereranno sul territorio regionale con forti ripercussioni negative sia sull’utenza sia sui dipendenti.

La gara unica per il Trasporto Pubblico Regionale è stata pensata e progettata circa 10 anni fa. Una gara nella quale era ed è previsto un T2 (tempo 2), a distanza di 2 anni dalla presa in carico del nuovo gestore, nel quale dovrà essere ridisegnato il servizio all’utenza con un trasferimento di km dalle linee deboli, considerate a bassa utenza, a quelle forti, considerate ad alta utenza, e l’assegnazione di un Lotto Debole che prevede uno storno di alcuni degli attuali km aggiudicati ad Autolinee Toscane dove una parte di essi verranno “tagliati” ed un’altra parte verranno nuovamente aggiudicati, mediante nuova gara, ad un nuovo soggetto ad un costo inferiore. 

Bene dunque aggiornare ed ottimizzare il servizio alle nuove esigenze di mobilità come, ad esempio, la costituzione delle LAM [linee ad alta mobilità] sulle linee principali a maggiore affluenza, assurdo è invece pensare di diminuire il kilometraggio offerto all’utenza con l’attuale crisi economica in corso ed il continuo salire dei prezzi dei carburanti che sta impoverendo il potere d’acquisto delle famiglie. Altrettanto assurdo è pensare di tornare a fare uno “spezzatino” del servizio tra più gestori operanti in Toscana.

Quanto progettato a suo tempo, oltre a portare ad una diminuzione del servizio offerto nelle aree periferiche della Provincia nelle quali vi è maggior bisogno di servizio e dove le ragioni sopra esposte stanno spingendo l’utenza a prendere in considerazione e rivalutare il mezzo pubblico, rischia di portare conseguenze negative sui dipendenti di Autolinee Toscane dove nella migliore delle ipotesi rischiano di essere trasferiti in altre sedi lavorative rispetto alle attuali con un notevolissimo aggravio di costi di trasferimento a proprio carico e nella peggiore delle ipotesi di essere trasferiti ad altro gestore, ad una delle tante cooperative che in tutta la toscana parteciperanno alle varie gare provinciali. Piccoli gestori che non potranno garantire quelle condizioni economiche e normative che attualmente offre una società unica a livello regionale.

Riteniamo sia pertanto necessario che la Regione rimetta mano a quanto stabilito a tutela sia dell’Utenza sia degli attuali dipendenti di Autolinee Toscane, d’altronde un buon servizio di Trasporto Pubblico capillare e di qualità è assolutamente necessario per un buon sviluppo del tessuto economico e sociale della nostra provincia. Da parte nostra abbiamo già avuto un incontro con la Provincia nel quale abbiamo illustrato il nostro punto di vista, le ricadute sull’utenza e sui lavoratori e chiesto garanzie a tutela di questi ultimi. Nelle prossime settimane provvederemo a chiedere un nuovo incontro per seguirne gli sviluppi.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.
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