Cinque cannoni in ferro, due obici e affusti da marina con una guarnigione di una ventina di uomini comandati da un sergente e appartenenti alle armi di artiglieria e fanteria. Francesco V di Modena volle fortificare i confini del suo territorio aullese aprendo un cantiere per la costruzione dei forti lungo la Magra, avviato nel settembre 1853 sotto la direzione del capitano del Real Corpo d’Artiglieria Francesco Preissl (che nel 1859 avrebbe assunto il comando delle torri di Brescello).
I lavori alle Lame furono ultimati nell’estate del 1855 e si insediò il contingente militare a sorveglianza del tratto più ristretto del corso della Magra. A parlare dell’importanza di questa fortificazione ottocentesca sarà lo storico e curatore di eventi culturali Davide Tansini, attivo in Austria, Francia, Italia, Svizzera e Principato di Monaco.
Le sue ricerche storiche sono dedicate prevalentemente all’architettura fortificata e militare del tardo Medioevo, del Rinascimento e dell’Età Moderna. Il fortino della Madonna degli Angeli fu demolito per ampliare la statale della Cisa e ci resta la documentazione fotografica del Raffaelli, conservata presso il comune di Bagnone.
L’altro fortino di Stadano oggi è coperto di vegetazione ed è stato parzialmente abbattuto durante i lavori della A.15 che colpevolmente non ne cura la conservazione, dopo averne provocato il crollo di metà struttura che tuttavia sarebbe ben visibile dai viaggiatori dell’autostrada. Ultimo esempio di fortificazione ottocentesca, il complesso Stadano-Madonna degli Angeli era destinato a respingere attacchi provenienti dall’area spezzina, ma quell’area fin dal medioevo è stata un punto cruciale per le comunicazioni dall’area interna della Lunigiana al mare. Lì nel corso del 1200 erano i confini e i punti di esazione gabelle del vescovo di Luni, ma le pericolose lame furono frequentate da briganti ancora subito dopo il secondo conflitto mondiale.
Durante la conferenza Davide Tansini mostrerà anche i documenti conservati nell’archivio estense di Modena: l’incontro, promosso dagli Amici di San Caprasio, da Apuamater e dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri si svolgerà alle 17 nel teatrino-auditorium di San Caprasio, in via don Minzoni.