di Cristina Pacinotti – Nel 2018 anche nel nostro paese si sono verificati eventi meteorologici estremi che, oltre a causare danni al territorio e all’economia, hanno provocato 37 vittime in seguito a disastri climatici, solo nel mese di ottobre 2018.
Gli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici, ovvero dal riscaldamento globale e dall’innalzamento del livello del mare, riguardano la diffusione della siccità e delle piogge alluvionali delle tormente di vento e dello scioglimento estivo del ghiaccio marino artico, che negli ultimi 30 anni è calato del 30%, oltre al fenomeno della distruzione del Permafrost con la conseguente diffusione nell’atmosfera del gas metano.
Le persone comuni, e purtroppo anche governanti come Trump che non conoscono o volutamente fingono di ignorare i fatti, negano queste verità acclamate dagli scienziati, parlando ad esempio delle ondate di freddo che si sono recentemente verificate sul pianeta, e negli USA in particolare. Anche queste temperature estremamente basse, così come le insolite ed estreme ondate di caldo, sono un frutto dei cambiamenti climatici. Ad esempio l’ultima ondata di gelo che si è abbattuta sugli USA ha origine in un vortice polare causato da un’eccessiva ondata di caldo in Marocco, quando l’aria calda si è spostata verso nord e ha raggiunto il vortice polare (l’aria di bassa pressione a livello superiore situata vicino ai poli terrestri) l’aumento di calore ha provocato la scissione del vortice e, come frammenti di ghiaccio, alcuni suoi pezzi sono stati inviati in tutto il mondo: uno di questi ha raggiunto gli Usa causando l’ondata di neve e gelo.
Sono tutti eventi che ormai anche il cittadino comune ha imparato a conoscere, spesso per averli vissuti sulla propria pelle. Ondate di freddo come di grande caldo sono all’ordine del giorno. Così inondazioni, alluvioni, frane, venti fortissimi ecc., tutti eventi causati dai cambiamenti climatici e amplificati dal dissesto idrogeologico dei nostri territori.
Chi ha parecchi anni sulle spalle, come la sottoscritta, può testimoniare per esperienza diretta l’alzamento della temperatura dell’acqua di mare che, quando eravamo bambini, o anche ragazzi, era molto, ma molto più fredda di adesso (non c’erano perciò né meduse né… plastica!!).
Anche qui in Lunigiana abbiamo assistito recentemente assistito a tempeste di vento che hanno causato enormi danni all’ambiente e alle case.
Quello che si percepisce anche da non esperti è come questi fenomeni si stiano diffondendo ovunque e stiano accelerando in modo esponenziale.
Se la temperatura globale dovesse aumentare ancora di mezzo grado, intere aree del pianeta subirebbero danni umani, ambientali ed economici irreversibili.
La scienza ci dice che la soluzione per combattere i cambiamenti climatici è abbandonare le fonti fossili e accelerare la transizione energetica verso un mondo 100% rinnovabile, oltre che diminuire il consumo di carne e fermare la deforestazione.
Ma a fianco di impegni politici miopi vi sono interessi economici enormi e aziende che continuano a bruciare gas, petrolio e carbone. Purtroppo mentre la politica temporeggia, la nostra casa è in fiamme.
Nel 2015 l’Italia ha aderito agli Accordi di Parigi (dove l’attuale ministro Salvini, negazionista della prima ora, ha votato contro), che stabiliscono l’impegno di tutti i Paesi per restare ben al di sotto dei 2°C, impegnandosi per abbassare tale soglia a 1.5°C, come indicato dalla scienza per evitare le conseguenze peggiori. Vuol dire cioè non solo dare un taglio al carbone e al petrolio, ma smetterla di puntare tutto sul gas: la transizione deve essere veloce o perderemo la sfida del clima.
Il piano presentato dall’attuale governo (il PNIEC: Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) è ritenuto del tutto inadeguato da associazioni come Greenpeace che stanno chiedendo a gran voce di cambiare il piano, non il clima!
Venerdì 15 marzo dalle 9 alle 13 avrà luogo lo Sciopero Mondiale per il Futuro in tutte le piazze italiane e del mondo #FridayForFuture.
Tutto è partito dall’iniziativa di Greta Thunberg che ha incantato i presenti con il suo discorso alla Cop24. Questa ragazza svedese di 16 anni da agosto 2018 ha deciso di scioperare e manifestare davanti al Parlamento svedese per chiedere al suo governo un impegno reale per contrastare l’emergenza climatica, nel rispetto degli accordi di Parigi della Cop21 A lei si sono unite migliaia di persone che nelle piazze nel mondo ogni venerdi mattina si riuniscono per manifestare insieme per il clima.
Il 15 Marzo queste azioni locali si riuniranno in un’azione globale, in tantissime piazze anche italiane e anche nella nostra zona vi sarà questo importantissimo evento: lo sciopero mondiale per il clima.
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