Fratelli d’Italia, incontro ad Equi Terme: “Lunigiana e Garfagnana insieme per tutelare e rilanciare le aree interne”

Fratelli d'Italia, incontro ad Equi Terme: “Lunigiana e Garfagnana insieme per tutelare e rilanciare le aree interne" - equi terme, Fratelli D'Italia

Dirigenti di Fratelli d’Italia si sono riuniti ad Equi Terme per parlare di aree interne, organizzare una piattaforma di idee e di progetti per rilanciare e ripopolare le aree interne di Garfagnana e Lunigiana. Territorio che non sono la Toscana di serie B!” dichiarano il Consigliere regionale di Fdi Vittorio Fantozzi ed il deputato Alessandro Amorese, che hanno già avanzato proposte e idee in Parlamento e in Commissione Aree Interne del Consiglio regionale. 

Vogliamo organizzare una piattaforma di idee e di progetti che serviranno come base programmatica per le regionali del 2025 e per le amministrative del 2024, dove saremo aperti, valutando caso per caso e in base alle circostanze, a discutere anche con formazioni civiche -sottolineano Fantozzi e Amorese“.

“Bisogna continuare a sostenere le aree interne e periferiche della Toscana con investimenti destinati a rafforzare l’offerta dei servizi e la riqualificazione del patrimonio edilizio in abbandono. Per combattere fenomeni di spopolamento e favorire l’insediamento di imprese, come Fratelli d’Italia sollecitiamo misure che incentivino l’apertura di botteghe e negozi, anche per riscoprire mestieri antichi, e che consentano una riqualificazione urbana e abitativa di quei territori”.

“Ma chiediamo anche che siano potenziati i servizi quali sanità, trasporti e scuola. Zone dove i servizi sono adeguati sono zone che non difficilmente si spopoleranno. Vanno sostenute le strutture ricettive e gli esercizi commerciali in generale. La capacità attrattiva di un territorio, infatti, dipende anche dalle caratteristiche delle strutture ricettive stesse. La nostra richiesta è quella di destinare investimenti crescenti e mirati per la ripartenza anche di questa fetta di Toscana, perché è fondamentale colmare il divario tra le aree metropolitane e il resto della regione”.

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