Fondi tagliati alle province per finanziare il ponte sullo Stretto

Il governo italiano ha recentemente annunciato significativi tagli ai fondi destinati alle province, con un impatto diretto sulla manutenzione e sicurezza delle strade provinciali. Questi tagli prevedono una riduzione del 70% delle risorse inizialmente assegnate per gli anni 2025 e 2026, seguita da una diminuzione media del 50% dei fondi fino al 2029. Tali decisioni, confermate dalla Legge di Bilancio e dal decreto Milleproroghe, comporteranno una riduzione complessiva di circa 1,7 miliardi di euro sulle risorse destinate alle province e città metropolitane.

Pasquale Gandolfi, presidente dell’Unione delle Province Italiane (UPI), ha espresso forte preoccupazione riguardo a questi sviluppi: “C’è una battaglia su cui vi chiedo il massimo sostegno: quella per contrastare i tagli operati dalla Legge di Bilancio prima e dal Decreto Milleproroghe poi, ai fondi di investimento delle Province per la manutenzione straordinaria della rete viaria.” Ha sottolineato come i tagli siano particolarmente gravi poiché intervengono sulla programmazione in atto, bloccando opere in corso e azzerando completamente la possibilità di investimento degli enti su oltre 100 mila chilometri di strade.

Ha aggiunto che nel biennio 2025-2026 verranno sottratti 385 milioni su 550 milioni già assegnati, mentre nel quinquennio dal 2025 al 2029 il taglio ammonta a 660 milioni su 1,3 miliardi. Infine, dal 2030 al 2036 il taglio sarà di ulteriori 1,1 miliardi su 2,8 miliardi precedentemente assegnati. “In tutto”, ha concluso Gandolfi, “sono ben 1,7 miliardi sottratti alla messa in sicurezza della rete viaria provinciale per finanziare la costruzione di una unica opera: il ponte sullo stretto di Messina.”

In risposta a questa situazione critica, il presidente UPI insieme al Vicepresidente Marcon hanno scritto al Ministro Salvini chiedendo una revisione dei tagli e l’immediata riassegnazione dei fondi sottratti per il biennio in questione.

L’impatto su circa 120 mila chilometri di strade provinciali in tutta Italia è significativo: province come Rimini, Brescia, Modena e Forlì-Cesena segnalano il rischio per la sicurezza delle infrastrutture viarie. I presidenti delle province stanno richiedendo un tavolo di crisi con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le province sottolineano che non sono enti secondari ma fondamentali nel garantire funzioni essenziali ai cittadini.

In sintesi, i tagli del governo alle province stanno generando forti preoccupazioni riguardo alla sicurezza stradale e alla gestione del territorio a livello locale.

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