8 Novembre 2024, venerdì

Fivizzano: una santa messa in ricordo del decimo anniversario della beatificazione di Don Carlo Gnocchi

La celebrazione, venerdì 25 ottobre alle 16.30 presso il Polo Specialitistico Riabilitativo, all’interno dell’Ospedale S. Antonio Abate.

A dieci anni dalla sua Beatificazione, don Carlo Gnocchi sarà ricordato venerdì 25 ottobre (giorno della sua festa liturgica), alle ore 16.30, con una Santa Messa celebrata dal cappellano dell’Ospedale S. Antonio Abate, don Francesco Del Freo, presso il Polo Specialistico Riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi di Fivizzano. Nell’occasione, sarà consegnata a don Francesco, perché sia poi conservata presso la cappella dell’ospedale, una reliquia del Beato don Gnocchi.

Erano in cinquantamila, in una Piazza del Duomo di Milano trasformata in una Cattedrale a cielo aperto e oltre tre milioni davanti agli schermi tv, quella domenica 25 ottobre 2009, per assistere alla solenne liturgia, presieduta dall’allora Arcivescovo di Milano, Card. Dionigi Tettamanzi, della Beatificazione di don Carlo Gnocchi.

Papa Benedetto XVI, in collegamento audio e video da Piazza S. Pietro, nel corso dell’Angelus, rivolse il suo particolare saluto, facendo suo il motto della Fondazione “Accanto alla vita, sempre!”.

Questo decimo anniversario della Beatificazione di don Gnocchi sarà vissuto dall’intera Fondazione in maniera del tutto speciale, con un’Udienza da Papa Francesco, in Aula Paolo VI in Vaticano, giovedì 31 ottobre, a cui prenderanno parte oltre 5.000 persone tra operatori di Fondazione, volontari, alcuni pazienti e loro famigliari, alpini, ex allievi di don Carlo e tanti amici vecchi e nuovi della “Baracca” di Gnocchi.

 DON CARLO GNOCCHI (Nota biografica)

È passato alla storia come il “padre dei mutilatini”. Don Carlo Gnocchi, sacerdote milanese proclamato Beato nel 2009, è certamente una delle personalità più affascinanti della storia italiana, civile ed ecclesiale, del secolo scorso. Nato a San Colombano al Lambro, presso Lodi, nel 1902, è ordinato sacerdote nel 1925. Assistente d’oratorio a Cernusco sul Naviglio e a Milano, si fa apprezzare per la sua intensa attività e per le sue indubbie doti educative. Nel 1936 il cardinale Schuster lo nomina direttore spirituale dell’Istituto Gonzaga di Milano, retto dai Fratelli delle Scuole Cristiane.

Allo scoppiare della guerra, cappellano volontario, affronta con cuore di pace le montagne fangose dell’Albania e della Grecia e poi le lande gelide della steppa russa con gli alpini della Tridentina. Durante l’immane tragedia della ritirata si salva per miracolo.

Ed è in quei giorni che, assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime volontà, matura in lui la decisione di dedicarsi completamente a un’opera di carità che troverà compimento, a guerra finita, nella Fondazione Pro Juventute.

Dopo il doloroso pellegrinaggio tra le valli alpine alla ricerca dei familiari dei caduti in Russia e l’attività clandestina per salvare vite umane dagli strascichi della guerra civile, assume la direzione dell’Istituto Grandi Invalidi di Arosio, dove accoglie i primi orfani. Lì, una sera, una giovane donna disperata gli affida il proprio figlio, mutilato a una gamba: fulminato dai tratti sfigurati di quel piccolo, vittima degli orrori della guerra, don Carlo matura la sua personale e audace risposta alla tragedia del dolore innocente. In pochi anni l’Opera cresce prodigiosamente, con collegi per mutilatini in ogni parte d’Italia: non semplici ricoveri, ma luoghi tesi a favorire la maturazione affettiva e intellettuale, ricreativa e occupazionale degli assistiti, con interventi chirurgici e cure mediche, ma anche istruzione scolastica e professionale.

L’ultima impresa di don Gnocchi è l’avvio nel 1955 a Milano di un Centro Pilota per poliomielitici (a cui si era dedicato esaurita l’emergenza dei mutilatini), straordinaria sintesi della sua metodologia riabilitativa.

Cinque mesi dopo, aggredito dalla malattia e consumato dalla fatica, don Carlo si spegne alla Clinica Columbus di Milano. È il 28 febbraio 1956. Indomito nello spirito, vuole però porre l’ultimo sigillo a una vita donata fino all’estremo: regalare le proprie cornee a due mutilatini ciechi, quando ancora in Italia il trapianto di organi non era regolato dalla legge. Trent’anni dopo la morte, il cardinale Carlo Maria Martini ha avviato la causa di canonizzazione.

Nel 2002 Giovanni Paolo II, riconoscendone l’eroicità delle virtù, lo ha dichiarato Venerabile. Il 25 ottobre 2009, a Milano, in una piazza Duomo gremita da oltre 50 mila fedeli, don Carlo Gnocchi è stato proclamato Beato.

POLO SPECIALISTICO RIABILITATIVO – FIVIZZANO (MS)

 LA STORIA. Il Polo Riabilitativo di Fivizzano nasce a seguito di una convenzione stipulata nel febbraio 2004 dalla Fondazione Don Gnocchi con l’Asl 1 di Massa Carrara e la Regione Toscana, d’intesa con l’amministrazione comunale di Fivizzano. il Polo Riabilitativo ha accolto i primi pazienti ed è stato inaugurato nel gennaio 2014. La sua apertura, all’interno dell’Ospedale S. Antonio Abate, significa, per il territorio di insediamento, un aumento del numero di posti letto dedicati alla degenza riabilitativa, soprattutto intensiva.

OGGI. Presso il Centro viene svolta attività di riabilitazione neuromotoria nella modalità di degenza intensiva ospedaliera ed estensiva extraospedaliera. I pazienti provengono per la quasi totalità dai reparti per acuti degli ospedali sia locali che di area vasta (Pisa, La Spezia, Parma, Livorno). Le prestazioni riabilitative comprendono trattamenti individuali di fisiochinesiterapia, di logopedia, di neuropsicologia e valutazione/trattamento della disfagia, oltre a trattamenti individualizzati in piccolo gruppo. Presso la struttura si trova una palestra robotica dove sono presenti alcuni sistemi tecnologici robotizzati per la riabilitazione dell’arto superiore in pazienti con esiti da ictus.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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