Ritorna sul tema cave Andrea Figaia, segretario della Cisl Toscana Nord, con una posizione critica rispetto al dialogo tra comune e imprese del marmo sulle opere pubbliche.
“Sarebbe persino piacevole assistere a questo inusuale flirt tardo estivo tra il comune di Carrara e la locale associazione industriali, ramo marmo – afferma Figaia – Fine delle liti, progetti faraonici a se stanti (roba da mettere una piccola piramide in piazza d’armi) idee edulcoranti, i vari problemi esistenti risolti, con un tocco di bacchetta magica.
Montagne di soldi investiti in opere, calcolati in arrivo.
Premesso che il comune non riesce ad incassare nemmeno tutti quelli che dovrebbero entrare con la tassazione esistente cioè di 27/28 ne entrano 20/21 circa, pensare di incassarne altrettanti, in via eccezionale, pare difficile e le precedenti esperienze con costoro, consiglierebbero prudenza.
Inoltre la ricostruzione di una filiera del marmo passa da progetti industriali che, al momento, non solo non si vedono ma nemmeno si stanno pensando. La cittadinanza, ormai, non ci crede più.
Cave, marmo: siamo nel bel mezzo di una guerra civile sorda combattuta a colpi di disinteresse sì ma apparente (vedi ultime elezioni comunali).
E poi ancora: vi immaginate il contesto cittadino stravolto da un’opera tipo il park sotto piazza D’Armi, di cui pure già si vantano, che tipo di difficoltà creerebbe, per almeno dieci anni, sempre che vada tutto bene? Non parlo solo delle difficoltà costruttive e logistiche ma anche delle complicanze amministrative e l’iter per arrivare all’inizio lavori, dentro ad una nube di incertezze giuridiche legate alla fragilità di simili regolamentazioni comunali di fronte a ricorsi, come detto, sempre presenti e possibili.
Più facile incassare subito comunicando iniziative oniriche assai difficili da realizzare.
Il centro storico, ad esempio, rimane fuori da una programmazione ragionata per attrarre turisti. Se costoro affollano Colonnata perchè non organizzare un loro coinvolgimento verso la città?
Lardo cave marmo artistico cultura ce n’è per tutti.
Ma per non rimanere sul generico o sulla critica un idea che hanno sfruttato a Parma. Accordo territoriale istituzioni parti sociali e imprese per un investimento di sistema sulla viabilità che ha poi dato origine agli assi viari oggi esistenti.
Prima considerazione: lo firmarono a fine secolo scorso.
Seconda: stiamo parlando di investimenti anche da parte delle imprese. Non un cadeau, una bella ambulanza magari, una bella rotonda ( a proposito perchè sono state fermate a Turigliano e salendo verso Carrara ci sono ancora i semafori? ) ma qualcosa di concreto a favore della collettività, in cambio di allungamento delle concessioni, che rimane nel futuro.
Nel frattempo – conclude – il monte cala, come il lavoro in cava, sembra in modo non reversibile”.