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Festa della Liberazione: cerimonia provinciale ospitata a Filattiera

Sarà Filattiera quest’anno ad ospitare la cerimonia provinciale nella Festa della Liberazione, 77°
anniversario della fine della seconda guerra mondiale e dell’occupazione nazifascista.

Come noto la provincia apuana venne liberata dall’azione congiunta delle formazioni partigiane e dall’esercito
alleato proprio nei giorni dell’insurrezione di Milano, mentre il resto della Toscana era libera dal
settembre 1944. Ultimo territorio dell’Italia centrale a vedere la ritirata delle truppe tedesche e
della Repubblica Sociale Italiana
, la Lunigiana vide la Liberazione completa solo la mattina del 27 aprile, giorno della fine delle ostilità anche a Pontremoli che seguì di poche ore quella di Filattiera.

Lunedì 25 aprile, alle ore 10, le istituzioni della Provincia di Massa Carrara e le associazioni si
ritroveranno presso il plesso scolastico di Filattiera per sfilare poi in corteo nel centro storico fino
alla piazza centrale del capoluogo con deposizione di corone d’alloro e mazzi di fiori al monumento ai Caduti di tutte le guerre e alla targa che ricorda il sacrificio del partigiano Glicerio Pagani, medaglia d’argento al valore militare, ucciso in Val di Vara alla fine del 1944.

Al termine del corteo sono previsti i saluti della sindaca di Filattiera Annalisa Folloni, del presidente della Provincia Gianni Lorenzetti e del prefetto di Massa Carrara Claudio Ventrice,
nonché dei rappresentanti dell’Anpi e dell’Istituto Storico della Resistenza che precederanno
l’orazione ufficiale.

La sindaca Annalisa Folloni e l’amministrazione di Filattiera invitano tutti i cittadini, in particolare i
giovani e le associazioni, a partecipare alla cerimonia perché quest’anno è necessario schierarsi,
non solo per festeggiare la Liberazione ma per essere uniti a ripudiare la guerra, a noi così vicina
ed essere costruttori di pace.

La cerimonia prevede anche il trasferimento nel borgo di Ponticello per la deposizione di una
corona d’alloro alla lapide sulla chiesa
del paese che ricorda i cinque civili rastrellati dai tedeschi
nella zona di Dobbiana e che qui furono fucilati il 3 luglio 1944. Un omaggio per ricordare le sofferenze di decine di deportati nei campi di lavoro in Germania e la morte di civili innocenti che persero la vita nei venti lunghi mesi dell’occupazione nazifascista.

Redazione
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