Le risposte dell’’Asl sui problemi sempre più seri dell’organizzazione sanitaria in Lunigiana continuano ad essere “aria fritta”, almeno secondo quanto riferisce il sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri.
“Chiacchiere generiche ed affermazioni che calate nella realtà si rivelano, il più delle volte, tentativi di aggirare il cuore degli argomenti o di giustificare scelte sbagliate e ritardi inaccettabili – sostiene il primo cittadino lunigianese -.Purtroppo invece la situazione è davvero grave e l’evidenza che Asl e Regione stiano cercando di spegnere per inedia i servizi sanitari ospedalieri della Lunigiana è sempre più marcata e sempre più preoccupante”.
“Troppe continuano ad essere le emergenze, ma il dramma che sta vivendo il reparto di Medicina di Pontremoli è certamente una delle urgenze maggiori”, tuona Ferri.
Alla mancata sostituzione (ormai da molti mesi) di medici pensionati si aggiungerà a settembre il trasferimento di altri due medici verso Massa e ad ottobre il movimento verso altri lidi di una terza unità. A fronte di ciò, sarebbero state spese tante parole con nessun fatto, per ora, chiarisce il sindaco: “Anzi, una ulteriore aggravante, l’aver mischiato l’attività ordinaria con un posto hospice, che a Pontremoli la direttrice Casani ha voluto – per risparmiare – posizionare nel cuore del reparto, con conseguenti ovvie complicazioni per gli operatori sulle procedure e sulla gestione, oltre che in danno ai cittadini per il posto letto di medicina tagliato brutalmente. Si tenga conto che c’erano spazi alternativi validissimi sia in Ospedale che altrove”.
Secondo Ferri “una delle cose forse più indegne è che molto spesso le scelte dei singoli ed anche la mancata appetibilità dei nostri ospedali da parte del personale che dovrebbe o potrebbe venire o rimanere a lavorare qui, avvengono proprio per il modo in cui i nostri vertici Asl trattano le nostre strutture e gestiscono il loro personale”.
Altro capitolo è quello dei trasporti interni.
Si gioca sui numeri, sui tempi, sulla dignità del lavoro degli operatori, sull’ansia della ricerca del risparmio, ma intanto continuano a succedere cose incredibili, come quella di qualche giorno fa.
Protagonista uno sventurato paziente rimasto con il pannolone mezzo nudo per 30/40 minuti davanti alla gente in una sala d’aspetto – dice Ferri -, perché non c’erano addetti ai trasporti liberi, legittimamente impegnati in altri due servizi a persone allettate. Durante l’attesa il malcapitato si è alzato da solo, in cerca di in bagno con pannolone e vestaglia trasparente …
“Del resto, non va molto meglio agli OSS della sala operatoria, i quali, essendo l’ospedale di Pontremoli scoperto di servizio pulizie proprio in sala operatoria, (l’appalto qui non lo prevede, mentre ovviamente negli altri ospedali è previsto), devono occuparsi regolarmente (e per 5/6 ore ogni volta) anche del servizio pulizie, mentre nelle loro mansioni dovrebbero farlo soltanto in casi particolari”.
“Forse è il nuovo modello di sanità fai da te targato Giani-Casani: sordo alle sacrosante richieste degli operatori (giustamente in agitazione), impegnato da un lato a nascondere la polvere sotto il tappeto e dall’altro a perseverare in un disegno di smantellamento dei servizi in Lunigiana sempre più chiaro e sempre più tristemente efficace sui cittadini – conclude il sindaco di Pontremoli -. Da settembre sarà importante iniziare una stagione di seria e durissima protesta, prima che sia davvero troppo tardi”.