mercoledì 23 Aprile 2025

Fabio Cristiani, un attore e autore apuano

Fabio Cristiani, un attore e autore apuano. Oggi all’Overlook Motel accogliamo un ospite proveniente dalla Toscana, profondo conoscitore della storia e della tradizione apuana e in particolare della città da cui proviene, Massa, alla quale è profondamente legato. Abbiamo deciso quindi di uscire un po’ dai ruolo che compongono la troupe e di chiacchierare con chi solitamente opera davanti alla macchina da presa o, più spesso come un questo caso, sul palcoscenico.

Fabio Cristiani, nato a Viareggio nel 1966, vive appunto a Massa e da oltre trent’anni si occupa principalmente di teatro, in qualità di interprete e scrittore, con qualche esperienza in campo cinematografico. Il suo percorso artistico comprende libri, racconti, sceneggiature e testi teatrali., tra cui “Il pesco rifiorito”, recentemente rappresentato al teatro Guglielmi di Massa per gli 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo.

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Ciao Fabio, il tuo percorso artistico è estremamente variegato: attore, drammaturgo, poeta, scrittore. Da dove è iniziato e come si è sviluppato?

Essendo il teatro il gioco più antico e autentico del mondo, non avrei potuto che iniziarlo per gioco. Era la lontana estate del 1976, avevo 10 anni, e con un gruppetto di bimbi, tra cui una mia cugina, iniziammo a recitare delle scenette comiche, in un’aia d’una casa colonica in quel di Fossone, a cavallo tra Toscana e Liguria. Da lì è iniziato tutto.

Nonostante il tuo territorio prediletto è certamente il teatro, ti è capitato qualche volta di avere a che fare anche con la macchina da presa, condividendo qualche piccolo progetto anche con il sottoscritto, compreso l’ultimo corto realizzato con gli studenti Overlook. Qual è per un attore la differenza maggiore nell’approcciarsi a queste due forme di narrazione?

Credo che l’arte di interpretare, ovvero di calarsi nei ruoli previsti da un copione o una sceneggiatura, sia sostanzialmente la stessa nelle intenzioni, con la differenza che in teatro si dà tutto in una sola volta mentre davanti ad una telecamera lo si fa in modo diluito. Come attore provo comunque la stessa emozione in entrambe le situazioni interpretative, ci si mette sempre alla prova, è una sfida continua con sé stessi e con gli altri, quel che conta è la verità… scenica!

Fabio Cristiani, un attore e autore apuano - fabio cristiani, massa

Torniamo quindi a calcare le assi del palcoscenico. Leggendo i tuoi testi si evince facilmente un legame fortissimo con la tua città, Massa. Quanto è importante tramandare la storia e le tradizioni in un contesto culturale come quello teatrale?

Fin da giovane ho sempre creduto che il teatro, come pure tutte le espressioni artistiche, non debba essere arte per l’arte, ma un mezzo per dare degli spunti di riflessione, in chiave drammatica o comica, a chi guarda. Nello specifico di una parte della mia produzione drammaturgica, anche per far conoscere o ri-conoscere, la storia e le tradizioni del territorio di appartenenza, facendo del teatro una sorta di genius loci.

Tra meno di una settimana sarà il 25 aprile, a distanza di 80 anni dalla liberazione del nazifascismo e recentemente al teatro Guglielmi di Massa è stato proposto con grande successo “Il pesco rifiorito”, tuo dramma in 3 atti che narra della liberazione della tua città. Cosa puoi dirci sulla nascita di questa tuo racconto?

Il dramma popolare in questione è nato nel settembre 1992, quasi per un’esigenza etica ed estetica, volevo che le vicende vissute dalle generazioni che mi hanno preceduto durante la lotta di liberazione dal nazifascimo a cavallo della linea gotica, rimanessero, non solo nella storiografia ma anche nella teatrografia, che restasse un segno pure nella rappresentazione scenica. L’elaborazione del testo, assai veloce, è avvenuta grazie al grande bagaglio di racconti familiari, dei veri protagonisti di quel dramma vissuto sul palcoscenico della vita.

Alla luce di questo, per la tua visione del teatro e della narrazione, anche letteraria o cinematografica, è irrinunciabile trattare argomenti che attingano da temi sociali, oppure secondo te è possibile dare al pubblico validi spunti di riflessione anche attraverso storie di fantasia?

La narrazione teatrale è sempre una miscela tra il vero e il finto, tra dati reali e invenzione drammaturgica, in una sorta di perenne osmosi. Credo che certe tematiche sociali possano arrivare al pubblico sia con un tratto verista, a me più congeniale, ma anche con un tratto fantastico, le favole son lì a dimostrarcelo dai tempi di Esopo, è questione di “metodo”. Io consiglio di affrontare, per raggiungere la meta, la strada che ci è più adatta.

Fabio Cristiani, un attore e autore apuano - fabio cristiani, massa

Un altro aspetto che sta scomparendo dalla provincia italiana, e anche dai nostri territori, è la conoscenza e la cultura del dialetto, e non a caso tu hai proposto scritture e testi per il teatro anche in dialetto massese. Pensi che l’arte narrativa sia uno strumento per non disperdere tale patrimonio?

I dialetti, nel mio caso il Massese, ma in generale tutti gli idiomi locali, sono ottimo strumento narrativo. Con essi si riesce, per talune argomentazioni, ad arrivare più a fondo, alla radice di una cultura, con l’accortezza di usarlo sempre con il rispetto che si deve avere per i mezzi espressivi. Con il dialetto, al pari delle altre lingue, si può far sia ridere che piangere.

Bene, siamo alla fine di questa bellissima chiacchierata. Che consigli ti senti di dare ai giovani che sentono il richiamo del palcoscenico e che magari, proprio come te, vorrebbero provare a viverlo da entrambe prospettive, sia da attore che da autore?

Ai giovani che volessero avvicinarsi a questo mondo, quello del teatro, così antico e così attuale, consiglio di entravi in punta di piedi per poi fare grandi passi. Se si sente l’attrazione per la scena, come attori e anche come autori, è bene leggerne e vederne tanto, poi se si entra in una compagnia, professionale o amatoriale che sia, la “scuola” migliore è quella del suggeritore, da quella postazione c’è tanto da imparare sull’arte scenica.

Ringraziando Fabio per aver condiviso con noi la sua esperienza e per le sue parole ricche di ispirazione, non ci resta che sperare di incontrarlo nuovamente e presto, consapevoli del fatto che molto probabilmente sarà all’interno di un teatro, ascoltando la sua voce dalla platea o le parole dei suoi racconti recitate da altri attori.

Alessio Ciancianaini
Alessio Ciancianaini
Regista e filmmaker, è ideatore e curatore del progetto Overlook Filmmaking Labs, scuola di cinema e filmmaking tra La Spezia e Massa-Carrara.

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