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Emergenza Covid in Lunigiana, il punto della Società della Salute

Nel corso dell’ultima Assemblea dei soci della Società della Salute della Lunigiana, alla presenza del direttore generale dell’ASL Toscana Nord Ovest, Maria Letizia Casani, sono stati presentati i dati relativi all’andamento dell’epidemia da covid-19 in Lunigiana.
Il dato più interessante che emerge dal report riguarda i nuovi pazienti positivi in carico all’ASL Toscana Nord Ovest, ripartiti per zona, nel periodo che va da martedì 17 a lunedì 23 novembre: nel periodo preso in considerazione la Lunigiana si è collocata al quinto posto fra le dieci zone distretto, con 243 casi su 52mila e 959 abitanti e un tasso di 4,59 su mille abitanti.
Una posizione sicuramente migliore rispetto alla zona di costa della Provincia di Massa Carrara, dove i casi ammontano a 807 su 140mila e 975 abitanti, con un tasso di 5,72 su mille abitanti, che valgono alle Apuane il primato, in fatto di nuovi pazienti positivi, fra le dieci zone distretto di cui si compone l’ASL Toscana Nord Ovest.
Però, a dimostrazione che le misure restrittive iniziano a dare i loro frutti, c’è il dato relativo a lunedì 23 novembre, l’ultimo disponibile, che vede soltanto 11 nuovi casi positivi in Lunigiana.
Da mettere in evidenza, inoltre, è il focus sui ricoveri: infatti, all’Ospedale delle Apuane sono 106 le persone ricoverate per covid-19 e fra queste 27 sono lunigianesi; sulle 106 persone ricoverate 23 si trovano in terapia intensiva e una di queste proviene dalla Lunigiana.
Invece, all’Ospedale di Pontremoli sono 22 i ricoverati, di cui 8 lunigianesi.
“La tendenza va verso l’inizio dell’appiattimento della curva epidemica – commenta il presidente della SdS Lunigiana, Riccardo Varese – ed è sicuramente merito del fatto che la Toscana si trova in zona rossa.
Quindi, voglio tornare a raccomandare massimo rigore nei comportamenti per continuare in questo percorso virtuoso, in modo che possiamo tutti trascorrere un Natale il più sereno possibile in compagnia dei nostri cari.
Purtroppo, spesso noto che tutto questo rigore non c’è, soprattutto da parte degli adolescenti: io stesso, nel pomeriggio di qualche giorno fa, ho visto un gruppetto di ragazze e ragazzi in giro ed erano tutti senza mascherina.
Ai più giovani mi voglio rivolgere, voglio invitarli ad usare il cervello e il cuore, perché se è vero che stanno patendo una situazione poco piacevole, non potendo vivere la loro età come l’abbiamo vissuta tutti, è altrettanto vero che servono sacrifici in questo momento per evitare che portino a casa questa bestia feroce che si chiama covid-19, salvando da conseguenze infauste per la salute i loro genitori e, soprattutto, i loro nonni, i più esposti al coronavirus a causa dell’età.
D’altronde, ragazze e ragazzi superano agevolmente questo virus, quindi pensino a chi li aspetta a casa e magari li ha cresciuti con amore come i loro nonni.
Infine, voglio rivolgere un ringraziamento davvero sentito a chi in questo momento è in prima linea, agli operatori sanitari tutti, un ringraziamento che dovrebbe vedere tutta la popolazione compatta al loro fianco come nella scorsa primavera.
Per parte nostra, come SdS, l’impegno non è mai mancato e continua: infatti, abbiamo mandato 6 medici in più delle USCA nelle RSA lunigianesi, abbiamo rafforzato il personale e i servizi assistenziali” conclude Varese.

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