“Ogni adolescenza coincide con la guerra”, cantava Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Quanto di vero c’è in queste poche parole? Nei versi di una canzone poi… Quand’è che un dolore inizia ad affievolirsi per diventare consapevolezza?
Emilia ha passato i 30 anni e spera di ritrovare se stessa in un paese di montagna in cui affonda le proprie radici, di cui però ha perso ogni ricordo. Nulla in quel luogo è “umano”, ma totalmente invischiato nelle leggi della natura, della ricorrenza delle stagioni, e della tv che non funziona. Ed una casa fredda, senza distrazioni, è un punto da cui ricominciare a vivere. Vivere dopo che cosa?
Silvia Avallone in Cuore Nero, racconta passo dopo passo, alternando passato e presente, la storia di Emilia, un percorso di crescita e di abbandono, di come un’adolescenza normale possa cambiare la vita delle persone per sempre, non soltanto di una, ma di tante, famiglie, amici, comunità intere. Le città di Emilia sono le stesse trincee in cui ha combattuto anche Bruno, entrambi alla ricerca di un punto di risalita dopo “guerre” differenti. Scuole, aule, tribunali, condanne e pentimenti, il tutto affrontato mentre l’adolescenza dovrebbe soltanto essere pensare a cosa fare domani, una volta aperti gli occhi, ancora sul proprio letto. Due storie, due prospettive, due passati che affiorano pagina dopo pagina soppesando le pene del cuore di ognuno. Cuori neri, colorati dall’abbandono, impassibili di fronte alla vita, quasi cattivi l’uno con l’altro, irrigiditi dal clima e dalla severità, di percorsi diversi ma simili, punizioni ricevute, punizioni auto inflitte. E per cosa poi?
Silvia Avallone ci aiuta a comprendere meglio cosa sia un percorso di crescita, dagli istituti penitenziari minorili all’università, da un paesino in cui sono rimasti in pochi, dove gli anziani giocano a carte e i maestri insegnano a leggere e scrivere a bambini che presto se ne andranno via, esiliando se stessi dalle proprie origini, dai boschi e dalla distanza. Cuore Nero è un romanzo fatto di sguardi e di parole non dette, in cui ogni istante dipende dal passato, in cui i dolori dell’esistenza e della crescita ritornano sulla via dei 30 anni. E se ad ogni guerra segue una pace, sono i trattati che dobbiamo fare con noi stessi e con gli altri a garantirne la durevolezza. Lo sapranno bene Emilia e Bruno quando dalla montagna, andranno verso il mare.
Una terrazza naturale, spalancata sulla Valle. Che afferrò Emilia e la espose di colpo alla vastità delle montagne, dell’autunno, di tutto quel cielo sterminato sopra la testa. Se la sentì girare, si sentì un minuscolo detrito perso in uno spazio senza fine. Le mancò il respiro, la terra sotto i piedi.
*Il 27 luglio 2024 “Cuore Nero” ha vinto la 95esima edizione del Premio Letterario Viareggio-Rèpaci per la categoria Narrativa.