domenica 8 Settembre 2024

Due serate dedicate al teatro, nel chiostro dell’Abbazia di San Caprasio

Due serate dedicate al teatro. Il Comune di Aulla e l’Abbazia di San Caprasio promuovono due eventi da non perdere. Primo puntamento venerdì, 19 luglio, alle 21 nel chiostro dell’Abbazia di San Caprasio, con un reading scenico basato sull’ultimo testo di Cinzia Della Ciana. Parteciperanno l’autrice e Andrea Matucci, con sonorizzazione di Roberto Vacca. Il testo, intitolato ‘Genio e regolatezza nel Rinascimento’ è un testo a puntate, ironico a tratti, ma sempre rigoroso.

Cinzia Della Ciana, sfruttando il modello teatrale, con questo nuovo lavoro profila il tema del genio nel Rinascimento. L’espressione ‘genio e sregolatezza’, con la quale nell’uso comune si tende ad associare la genialità artistica ad abitudini stravaganti e disordinate, viene ribaltata per affermare che durante quel periodo il multiforme ingegno fu animato anche dalla ricerca per la precisione, secondo i concetti di armonia ed equilibrio indispensabili per raggiungere l’ideale della bellezza. Ne nasce un percorso a episodi, in cui scendono in campo le grandi personalità italiane di quel secolo che saluta il Quattrocento e si spande nel Cinquecento: dal Magnifico Lorenzo alle prese con il Savonarola, all’Aretino Pietro disputante contro Lutero, dal confronto impossibile di Michelangelo con il suo Mosè, alle trattative immaginarie del Vasari con Mecenate, fino a un Tasso dialogante con il suo Genio. Sullo sfondo la genialità di una terra italiana che diede i natali a uomini eccezionali, i quali, animati da originale e alquanto ardimentosa capacità, riuscirono a tradurre in opere mirabili quel misto di fantasia, curiosità e intuizion be che è il genio.

Sabato 20 luglio, alle 21,15, sempre nel chiostro di San Caprasio una serata spettacolo a cura dell’attrice Cristina Sarti, con la chitarra di Meme Lucarelli. 

Il testo della serata trae ispirazione dal libro di Riccardo Boggi ‘Ciel sereno, terra scura: racconti di segnature, paure e un saggio ritrovato’, ma unisce nella ricerca rimandi citazioni ispirazioni ad altri racconti come per La Chimera di Sebastiano Vassalli o ‘Storie e leggende della bergamasca’ e altro ancora,che consentono di unire un sentire popolare antico e diffuso che unisce luoghi e genti di ieri e non solo.

Genti che hanno condiviso vecchi racconti di streghe, che si riunivano in certe notti sotto castagni secolari, in boschi silenziosi e misteriosi, che erano e sono metafora di condizioni difficili, anche e soprattutto per la donna, purtroppo spesso, strega, soggetto perdente e maledetto di queste narrazioni. 

Si tratta di racconti di un’antica popolazione contadina,per secoli lasciata a se stessa a strappare la sopravvivenza alla terra, dove la malattia inspiegabile di un capofamiglia poteva significare la rovina, dove pochi e costosi erano medici e medicinali e dove le cause delle malattie erano spesso ancora oscure, dove bisognava lottare anche contro l’ignoto. In questa lotta contro il male era necessario coinvolgere tutte le forze benigne che l’uomo conosceva: santi, divinità, erbe medicamentose, preghiere e gesti riuniti insieme a formare un rito misterioso che potesse sconfiggere le forze occulte.

Articoli Simili