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"Donne violate parliamone insieme", a Tresana l'idea di una lettera per la creazione di una casa di accoglienza in Lunigiana

Folta partecipazione al convegno organizzato lo scorso 30 novembre dalle Donne Democratiche e dai Giovani Democratici di Tresana in linea con le manifestazioni per la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”.
Gli interventi hanno toccato alcuni dei vari ambiti che trattano e studiano il fenomeno della violenza sulle donne e sono stati trattati da relatori la cui competenza e esperienza ha permesso una fruizione precisa dei contenuti.
Maria Cristina Failla, magistrato, già presidente del Tribunale di Massa, Alessandra del Monte, consigliera di Parità della Spezia, presidente regionale Obbiettivo Famiglia, Federcasalinghe La Spezia-Lunigiana Storica, Rita Biancheri, docente dell’Università di Pisa, Marina Pratici, delegata alla Cultura e alle Pari Opportunità del comune di Aulla, Luca Caterino, dell’Anci Toscana, Daniela Bagattino, dell’Osservatorio sociale regionale ed Helene Del Pippo, operatrice di primo ascolto Società della Salute. Presenti al dibattito anche il consigliere regionale Giacomo Bugliani e rappresentanti della forze dell’ordine.
A partire dall’ambito giuridico e poi del volontariato il dibattito è passato all’analisi sociologica e propriamente sintattica della tematica. I relatori hanno parlato di ragazze, donne, mogli e di bambine a cui è stata rubata l’infanzia. E’ quindi risultato evidente come la sensibilizzazione debba partire dall’età infantile, dall’istruzione e dall’educazione tutta.
È un fatto che la coscienza sia stata scossa, che la partecipazione si sia trasformata in coinvolgimento emotivo e razionale. I dati dell’osservatorio sociale della regione Toscana hanno dimostrato come grazie agli strumenti che sono stati introdotti negli ultimi anni, come il codice rosa, le denunce siano aumentate, segno della sicurezza che questi infondono nell’offrire un aiuto concreto e capillare alle vittime.
Proprio per l’efficace presenza nel nostro territorio degli Organi regionali e delle associazioni, è nata, dai Giovani Democratici e dalle Donne Democratiche, l’idea una lettera aperta a Roberto Vallettini, presidente dell’Unione dei Comuni, affinché venga realizzata una casa-rifugio segreta per poter accogliere quelle donne, che si trovino in situazione di pericolo.

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