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"Donatori di musica", ricominciano i concerti autunnali all'Ospedale delle Apuane

“Donatori di Musica” l’associazione fondata dai primari Maurizio Cantore ed Andrea Mambrini (attuale Direttore dei reparti di oncologia negli ospedali di Massa e Carrara) riprende i concerti dopo una brevissima pausa successiva agli impegni estivi. Gli appuntamenti durante l’estate sono stati organizzati nei giardini dell’Ospedale delle Apuane seguendo le indicazioni della rassegna “Affacciati alla finestra” che prevedeva la partecipazione di pazienti, dottori, infermieri, visitatori e curiosi rigorosamente affacciati, appunto, alle finestre delle camere e degli studi medici del Noa.
Le rigide prescrizioni della emergenza sanitaria che stiamo vivendo impongono infatti delle disposizioni molto severe riguardanti soprattutto le presenze che devono essere regolamentate da disposti precisi. Una provvidenziale “accordo” siglato recentemente fra il Direttore Sanitario, Giuliano Biselli, ed il primario Andrea Mambrini, ha permesso la ripresa degli appuntamenti concertistici condotti, ora, nell’atrio dell’Ospedale delle Apuane riadattato a sala di ascolto.

Simone Soldati, uno dei pianisti piu famosi e eclettici del panorama musicale italiano, lucchese, formatosi con Francesco Cipriano (pietra miliare della musica leggera italiana) è l’artista, davvero prestigioso, che si è esibito lo scorso pomeriggio davanti ad un selezionatissimo pubblico di appassionati fra i quali anche parecchi pazienti del reparto oncologico. Presentandolo, il dottor Andrea Mambrini lo ha definito: “Uno dei musicisti più talentuosi, poliedrici, geniali e dotati fra gli strumentisti che vivono la quotidianità melodica di questi anni. D’altra parte Soldati – continua Mambrini – è stato pianista nelle orcheste esibitesi nei concerti per gli ultimi presidenti della Repubblica, in quelli della RAI e nelle esibizioni di numerosi artisti, attori, cantanti lirici e leggeri. Riesce ad imprimere – conclude – un impronta personalissima e riconoscibile che cattura quasi indisciplinata la fantasia dell’ascoltatore, trasportandolo in una sorta di oblio che lascia un marchio indelebile nei suoi ricordi”.
Dopo una breve premessa nella quale ha descritto la sonata che andava ad interpretare, Simone Soldati si è seduto al piano ed ha iniziato il suo concerto. Ha scelto la sonata per pianoforte n. 21, Opera 53 in Do maggiore, comunemente chiamata Waldstein o L’aurora (per via del senso di trascendenza gioiosa che la caratterizza), composta tra il 1803 e il 1804, e pubblicata nel 1805.
L’atmosfera leggera e chiaccherona si è subito allentata dando spazio alla magia che l’artista è riuscito a trasmettere. Applausi incontenibili alla fine della esibizione hanno sancito il successo facilmente prevedibile.

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