Greggi decimati dai predatori in Lunigiana. Gli allevatori potranno richiedere il risarcimento anche per i cosiddetti danni indiretti come la perdita di produzione di latte e di carne ed eventuali capi abortiti (ovini, caprini, bovini, bufalini, equini, asinini e suini). Il risarcimento potrà essere richiesto per la morte di capi di bestiame negli anni 2017 e 2018. Lo rende noto Coldiretti Massa Carrara che sta portando avanti da anni una battaglia per tutelare le imprese agricole dai danni provocati da ungulati e predatori. “È già possibile procedere, e c’è tempo fino al 12 luglio, con la domanda di danni indiretti connessi ad eventi predatori del 2017 – spiega Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Massa Carrara -. Invitiamo gli allevatori interessati a recarsi con sollecitudine negli uffici sul territorio per predisporre la documentazione e la relativa domanda, che deve essere presentata attraverso il sistema informatico di Artea Toscana”.
Le risorse, messe a disposizione dalla Regione Toscana, per indennizzare il danno conseguente la perdita di produzione, ammontano a 700 mila euro per le due annualità (2017 e 2018). “Un parziale ma molto opportuno contributo alle aziende che hanno subìto perdite di produzione causate dagli attacchi di animali predatori – spiega ancora Fantini – Sono decine anche in provincia, in particolare nelle zone di Zeri e dell’alta Lunigiana, gli allevamenti che hanno denunciato l’uccisione di capi di bestiame da parte dei lupi ma molte, purtroppo, anche a causa della burocrazia non vengono nemmeno denunciate”.
Le domande per gli attacchi avvenuti nel 2018, dovranno essere presentate in un secondo momento, dopo che Regione Toscana avrà approvato la graduatoria delle domande finanziabili (per danni diretti), per le quali è ancora in corso l’istruttoria.
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