21 Novembre 2024, giovedì

Cosa provoca l’infezione alla vescica? Ecco le cause principali

Le infezioni alla vescica sono evenienze a dir poco fastidiose, che devono essere gestite in tempi rapidi onde evitare possibili complicanze. Per riuscirci, è bene, come in tutti i casi in cui si ha a che fare con un problema, conoscere le cause, così da combatterle in maniera mirata.

Le infezioni alla vescica possono essere causate da numerose problematiche. Se si volesse scendere nei dettagli, il sito Dimann, tra i più apprezzati per l’ampia attività divulgativa, fornisce ottimi approfondimenti utili per conoscere e gestire al meglio tali situazioni.

A questo punto, possiamo entrare nel vivo dei fattori causali che provocano le infezioni alla vescica, distinguendo innanzitutto la situazione della donna da quella dell’uomo.

Infezioni vescicali nella donna: cosa le provoca

L’infezione vescicale più conosciuta e diffusa è la cistite. La sua incidenza risulta particolarmente marcata nella popolazione di sesso femminile in età fertile. Come mai? Più che di cause, bisognerebbe parlare più propriamente di fattori di rischio, di condizioni predisponenti. Tra queste, rientra la lunghezza dell’uretra nella donna, ridotta in confronto a quella maschile. Questo può comportare una maggior facilità di contatto tra la vescica e batteri fecali patogeni. Inoltre, l’utilizzo di contraccettivi come il diaframma può causare l’insorgenza di cistite. In questo caso, tutto parte dall’azione degli spermicidi che, rendendo inattivo il seme maschile, influiscono anche sul microbiota della donna, predisponendo quindi la colonizzazione di popolazioni batteriche potenzialmente patogene.

Per amor di precisione, è il caso di rammentare che la cistite fa la sua comparsa, e non certo raramente, anche quando l’età fertile si avvia alla conclusione. Nel momento in cui il corpo della donna smette di produrre estrogeni, si ha a che fare con un assottigliamento dei tessuti attorno all’uretra, in primis quelli della vagina e della vulva. Il quadro in questione può rappresentare di sovente terreno fertile per la proliferazione di batteri che causano la cistite.

Un altro fattore che può predisporre l’insorgenza di cistite è il prolasso uterino. In questo frangente, la problematica principale risiede nel fatto che si può avere a che fare con uno svuotamento vescicale più difficoltoso e, di conseguenza, con un ristagno di batteri che non è certo una condizione favorevole ai fini della prevenzione della cistite.

Infezioni vescicali negli uomini: ecco cosa sapere

Numeri alla mano, le infezioni vescicali negli uomini sono molto meno frequenti. Quando si presentano, possono essere causate, per esempio, dal peggioramento di un quadro infettivo acuto a carico della prostata. Questa condizione, estremamente diffusa, può avere tra le sue conseguenze sia la cistite, sia l’uretrite.

Nell’ambito delle alternative terapeutiche più frequenti in questi frangenti, spicca senza dubbio l’assunzione di antibiotici. La maggior parte degli specialisti sceglie di somministrarli a cicli di settimane. Come mai? Perché, in questo modo, si hanno più garanzie di penetrazione nella prostata e di risoluzione del quadro infettivo locale.

Altre cause

Esistono anche altre cause che possono determinare l’insorgenza di un quadro infettivo a carico della vescica. Si tratta di fattori che riguardano sia i soggetti di sesso femminile, sia i pazienti maschi. Di cosa parliamo di preciso? Dei calcoli a livello della vescica e dell’uretra. Questa condizione, che come tutti sanno è estremamente comune, può provocare difficoltà nella minzione e dare spazio a un quadro che, come accennato nelle righe precedenti, si contraddistingue per un maggior rischio di ristagno batterico. Il risultato? Più probabilità di avere a che fare con un’infezione vescicale.

La cistite, inoltre, può essere causata anche dall’inserimento e dalla permanenza dei cateteri. Ecco perché, quando è necessario metterli, si tratta il paziente, a prescindere dalla condizione che ha portato al ricorso all’ausilio per la minzione – non è necessario che ci siano problemi permanenti, basta anche un cesareo per richiedere l’utilizzo del catetere – con la profilassi antibiotica.

Redazione
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