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“Comandante Charlie”, la nuova canzone e il nuovo video di Gianmaria Simon dedicati alla Resistenza

Una data speciale per il cantautore sarzanese, Gianmaria Simon, che ha celebrato il 25 aprile presentando la sua nuova canzone Comandante Charlie, brano ispirato ai fatti della Resistenza che, in quello stesso giorno di settantasette anni fa, portarono alla liberazione dell’Italia dal giogo nazi-fascista.

Una ballata folk-rock dove si intrecciano chitarre, violino e fisarmonica per raccontare quella pagina al contempo tragica e luminosa della nostra storia.

La canzone nasce dall’esigenza di ribadire, in un periodo di forte revisionismo, l’importanza della lotta partigiana ed i valori ad essa congeniti.

Il brano è stato pubblicato nel giorno della liberazione  con il video curato da Rocco Malfanti, girato in parte all’ex ceramica Vaccari di Ponzano Magra e in parte sulle colline di Sarzana nei pressi del cippo commemorativo dedicato a Luigi Camaiora, nome di battaglia Nerone, caduto per mano nazista il 23 aprile 1945.

Gianmaria Simon percorre nel video quegli stessi sentieri che furono calpestati dagli scarponi dei partigiani, in un paesaggio ormai quieto e rappacificato, che le voci e i corpi di quei ragazzi e di quegli anni tumultuosi li porta dentro, in ogni foglia e in ogni arbusto. Scrisse Italo Calvino “la Resistenza rappresentò la fusione fra paesaggio e persone”. Restano lì, quelle figure coraggiose, nei nostri boschi, come esempio e ammonimento per le future generazioni.

Una canzone dovuta, una canzone partigiana, fra le tante già scritte, che celebra non eroi ma uomini, perché molto è stato detto e cantato su quella vicenda ma la memoria, per restare viva, deve essere sempre praticata e tramandata e quello che è importante, scrive Beppe Fenoglio ne “Il partigiano Johnny”,  è che ne rimanga sempre uno a raccontare la storia.

Il video è stato pubblicato sul canale YouTube dell’artista Gianmaria Simon il 25 aprile 2022.

E pensò che forse un partigiano sarebbe stato come lui ritto sull’ultima collina, guardando la città e pensando lo stesso di lui e della sua notizia, la sera del giorno della sua morte.
Ecco l’importante: che ne restasse sempre uno
.

(Beppe Fenoglio, Il partigiano Johnny)

Redazione
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