Cinque Terre e Sciacchetrà, controlli dei carabinieri sulla filiera: una sola sanzione amministrativa

Francesca MastracciCinque Terre14 Novembre 202282 Visualizzazioni

Per tutelare la produzione del vino a denominazione di origine protetta e quindi la conservazione, il restauro e la valorizzazione del paesaggio storico agrario, i militari della stazione dei carabinieri del Parco delle Cinque Terre, coadiuvati dai colleghi del reparto carabinieri Tutela Agroalimentare di Torino, hanno controllato l’intera produzione dei vini “Cinque Terre” e “Cinque Terre Sciacchetrà”. Nell’attuale campagna vendemmiale sono stati eseguiti 26 controlli in 13 giornate, con una sola sanzione per irregolarità documentale.

Entrambi sono ottenuti da uve Bosco, Albarola e Vermentino coltivate e vinificate nel Parco Nazionale, nel cui territorio ricade tutta la zona di produzione della Dop Il vino “Cinque Terre Sciacchetrà” è ottenuto da parziale appassimento delle uve dopo la raccolta, in luoghi idonei, ventilati, fino a raggiungere un tenore zuccherino di almeno 19° alcol potenziali. Inoltre il vino ottenuto non può essere immesso al consumo prima del 1° novembre dell’anno successivo alla vinificazione, acquisita l’idoneità dall’organismo di controllo, può essere venduto con prezzi al dettaglio variabili da 100 a 400 euro circa al litro.

Considerati il pregio e il limitato quantitativo di vino prodotto, i carabinieri forestali dislocati nel Parco Nazionale delle Cinque Terre controllano annualmente tutta la produzione, al fine di contrastare le frodi e promuovere le produzioni conformi al disciplinare di produzione.

Nel periodo autunnale i militari verificano i quantitativi sia di uva posta ad appassire, che di vino ottenuto dalle uve dell’anno precedente, nonché di vino bianco dell’annata, al fine di impedire l’utilizzo di uve o di vino d’altra provenienza; nel corso dell’anno estendono i controlli agli esercizi commerciali e ai vigneti iscritti all’albo della Doc.

Nel 2022 delle 32 aziende produttrici 19 hanno vinificato il vino “Cinque Terre”, 15 hanno selezionato e messo in appassimento uve per la produzione di “Cinque Terre Sciacchetrà”, una ha vinificato circa il 36% dell’intera produzione dei vini bianchi atti a divenire “Cinque Terre” e “Cinque Terre Sciacchetrà”.

Il quantitativo di uve messe ad appassire per produrre lo Sciacchetrà (30.378 kg) è stato inferiore a quello dell’anno scorso (37.658 kg), annata particolarmente favorevole. Anche il quantitativo di vino bianco adatto a divenire “Cinque Terre” (206.774 litri) è stato inferiore a quello dell’anno precedente (215.381 litri). Dal 2000 ad oggi, il 2007 risulta l’anno di massima produzione di uve per Sciacchetrà (45.515 kg).

Gli accertamenti, oltre a monitorare una produzione agroalimentare e territoriale d’eccellenza, diffondono una corretta informazione, reprimono i doli, verificano l’effettiva corrispondenza tra designazione e contenuto dell’imbottigliato, valorizzano le aziende produttrici, rassicurano il consumatore dell’autenticità e del valore dell’acquisto, garantiscono il buon fine degli investimenti sostenuti dall’ente Parco per promuovere l’attività agricola tradizionale.

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