La FLC Cgil, ancora una volta, denuncia la grave situazione dell’edilizia scolastica della Provincia di Massa Carrara, più grave ancora che in tanta parte del resto d’Italia a causa sicuramente della carenza di fondi, ma anche dell’incuria e dell’insipienza di molte amministrazioni locali.
L’ultimo episodio ha riguardato le scuole superiori, con il crollo del tetto del Liceo Pascoli, ma anche la situazione dell’Istituto Minuto pare destinata a non migliorare ancora in modo significativo. Solo pochi giorni fa gli studenti e le studentesse hanno fatto un sit-in davanti alla Provincia e sono stati ricevuti del Presidente Lorenzetti, che ha prospettato soluzioni a breve ma non ancora definitive.
In molti casi si sono trovate soluzioni tampone nell’edilizia scolastica, dettate dall’emergenza, che in alcune occasioni non facevano altro che rimandare scelte che non erano in realtà rimandabili. Altre volte, anche quando i cantieri partivano, i lavori erano fatti male e andavano addirittura a peggiorare la situazione. Le strutture che ci sono sono inadeguate (basti pensare alle scuole senza palestra o con la palestra da pochissimo tempo…) per non parlare dei laboratori e della dotazioni informatiche. Alcune scuole per sopperire alle mancanze fanno ricorso alle donazioni di privati oppure al lavoro gratuito dei docenti o dei genitori per l’imbiancatura o la falciatura dell’erba, per il reperimento di attrezzature musicali o allestimento delle biblioteche scolastiche che spesso forse vengono considerate superflue dai nostri governanti.
Riteniamo che non bastino più le promesse e gli interventi tappabuchi, vogliamo più risorse a livello nazionale e regionale dedicate alla nostra provincia. Non si tratta più di riconoscere la necessità di investire nella sicurezza delle scuole, si tratta di destinare a questo obiettivo le cifre necessarie e di rendere molto più veloce il percorso per averle sul territorio e poterle effettivamente utilizzare.
Anche le risorse stanziate nell’ultima finanziaria a questo scopo sono largamente insufficienti, ma noi stiamo ancora aspettando ingenti risorse già assegnate e non spese.
Invitiamo tutta la città, a partire ovviamente dalle scuole, dagli alunni e dalle alunne, dalle loro famiglie e dalle lavoratrici e lavoratori delle scuole a mobilitarsi con noi e a chiedere soluzioni sicure e definitive.
Noi sogniamo un mondo in cui scuole e famiglie non siano costretti a organizzare lotterie per raccogliere fondi per le scuole quando al ministero della difesa continuano a non marcare le risorse per gli F35.