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Carrara, due uomini perseguitavano le ex compagne: arrestati grazie alle denunce delle donne

Le ultime storie di donne perseguitate e maltrattate di cui si sono occupati i carabinieri, hanno come unico filo conduttore il coraggio di denunciare delle due vittime, che per anni hanno sopportato in silenzio, senza dire nulla a nessuno e senza farsi mai visitare da un medico anche in presenza di aggressioni molto violente. Fra i casi più seri che fortunatamente sono stati risolti dai militari dell’Arma, c’è anche l’arresto di un uomo pericoloso, che aveva minacciato di usare l’acido contro la sua ex-convivente.
Ancora una volta è stato determinante per le indagini il coraggio delle vittime maltrattate e perseguitate dai rispettivi partner, che alla fine hanno rotto il muro del silenzio per raccontare ai carabinieri le violenze fisiche, psicologiche ed economiche che hanno sopportato per anni. Nel primo caso, una donna di 29 anni di Carrara, perseguitata da circa tre anni dall’ex compagno originario del Marocco, si era convinta tempo fa a chiedere l’aiuto delle forze dell’ordine per paura che l’uomo potesse farle seriamente del male.
L’uomo, 32 anni  irregolare sul territorio nazionale, negli ultimi tempi aveva rivolto alla ex delle minacce molto pesanti, fra cui quella di sfigurarla con l’acido qualora non fosse tornata a vivere con lui. Non erano serviti a nulla né il divieto di avvicinamento alla vittima né il divieto di dimora in tutta la provincia di Carrara imposti dal giudice. Infatti l’uomo, dichiarandosi ogni volta pentito per ciò che aveva fatto ed utilizzando il pretesto di voler mantenere i rapporti con la figlia affidata alla madre, non aveva perso occasione per bersagliare la donna di insulti e di avvertimenti che non lasciavano presagire nulla di buono, compresi alcuni tentativi di violenza sessuale insieme a decine di telefonate moleste a tutte le ore del giorno e della notte. L’incessante attività persecutoria del trentaduenne, aveva quindi generato nella vittima uno stato di paura e di ansia, che le aveva compromesso anche il regolare svolgimento della vita quotidiana.
L’epilogo della vicenda è avvenuto il giorno in cui lo stalker, dopo l’ennesimo appostamento, ha aspettato che la ex salisse sulla propria auto e poi si è avvicinato in bicicletta al finestrino, colpendola con uno schiaffo in pieno volto, alla presenza della figlia di otto anni nata da una precedente relazione.
La donna, sotto shock per l’accaduto, aveva poi telefonato al 112 per chiedere aiuto, infatti un equipaggio dei carabinieri di Carrara intervenuto immediatamente, aveva fermato l’aggressore mentre stava tornando verso l’auto della sua ex, animato da cattive intenzioni.

I militari dell’arma, esaminando la dinamica dell’aggressione, avevano quindi appurato come l’uomo avesse premeditato l’aggressione, in quanto conosceva bene l’orario in cui la ex compagna sarebbe uscita dal lavoro, perciò lo hanno arrestato in flagranza contestandogli il reato di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia. L’uomo, fra l’altro già responsabile di gravi reati commessi in provincia, fra cui l’accoltellamento di un connazionale avvenuto a Marina di Carrara nel 2013, è stato poi condotto in carcere a Massa, dove tuttora si trova recluso.
La seconda indagine, invece, è iniziata con la denuncia di una donna di 33 anni di Carrara vittima di stalking da parte dell’ex marito dal quale si era separata dal 2017. La donna prima si era rivolta ad un centro antiviolenza e poi aveva deciso di denunciare ai carabinieri le reiterate e incessanti condotte aggressive, intimidatorie e moleste messe in atto dall’ex marito, un uomo di 40 anni originario del Brasile.
Il caso è stato seguito direttamente dal maresciallo Lorenzo Anzalone, comandante della stazione di Carrara, il quale ha ascoltato il racconto della donna che ha descritto nei minimi particolari i maltrattamenti del marito sin dai tempi in cui erano sposati, quando addirittura l’uomo non aveva avuto remore ad aggredirla fisicamente nonostante lei si trovasse in stato di gravidanza.
A causa del comportamento violento dell’uomo dovuto anche alla sua tossicodipendenza, la trentatreenne aveva deciso di interrompere la relazione sperando che lui la lasciasse in pace. L’uomo, però, nonostante il divieto di avvicinamento alla ex moglie imposto dal giudice civile in sede di separazione, aveva cominciato a perseguitarla con incessanti richieste di denaro per acquistare stupefacenti, inoltre aveva continuato a presentarsi presso l’abitazione della donna, dove più volte in preda a scatti d’ira l’aveva assalita e minacciata, spesso lanciandole contro qualsiasi cosa trovasse a portata di mano, nonché danneggiando mobili e suppellettili, senza risparmiare nemmeno l’autovettura.
Alla fine, le numerose fonti di prova e le testimonianze raccolte dai carabinieri, hanno messo in condizione il pubblico ministero Alessandra Conforti, di ottenere dal giudice Marta Baldasseroni un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo è stato quindi rintracciato e arrestato a Marina di Massa, e portato in carcere dove tuttora è detenuto.
Il maggiore Cristiano Marella, comandante della compagnia dei carabinieri di Carrara, dopo gli ultimi arresti in tema di violenza di genere, rivolge un ennesimo appello: “Con l’introduzione del Codice Rosso in vigore da qualche settimana, è stato innalzato da sei a dodici mesi il lasso di tempo per presentare denuncia in caso di violenza sessuale, inoltre sono state elevate le pene per i maltrattamenti e gli atti persecutori. In questo modo, è stata data la possibilità di denunciare a chi per svariate ragioni ha bisogno di più tempo. Perciò il primo passo da compiere è quello di rivolgersi ai centri antiviolenza della zona, che sanno fornire consigli molto utili, oltre che fornire anche sostegno e assistenza legale, ma per i casi più gravi, quando le vessazioni e i maltrattamenti persistono, resta importantissimo rivolgersi subito al 112 oppure alla più vicina caserma dei carabinieri”.

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