Carabinieri dell’arte: 340 tesori recuperati in Liguria

Falsi, vasi etruschi e algoritmi nel nuovo fronte contro il traffico culturale

Un vaso di marmo rubato, ricordi familiari perduti e poi ritrovati. Due vasi etruschi dimenticati in un’asta, creduti novecenteschi. Falsi Schifano pronti per la vendita. E sullo sfondo, un algoritmo che setaccia il dark web alla ricerca di opere trafugate. Il 2024 del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Genova sembra una serie Netflix, e invece è cronaca vera.

I numeri parlano chiaro: 340 beni d’arte recuperati, per un valore che supera gli 800.000 euro, e 40 denunce, di cui 29 per ricettazione, 3 per furto e 1 per contraffazione. In Liguria i furti d’arte restano fortunatamente contenuti (8 casi registrati), ma la minaccia del traffico illecito è tutt’altro che scomparsa.

Tra gli oggetti recuperati ci sono 184 beni di antiquariato (dipinti, sculture, libri rari, oggetti religiosi) e 156 beni archeologici e paleontologici. Tesori spesso trafugati da collezioni private o spariti nel nulla anni fa, oggi restituiti grazie all’intreccio tra indagine tradizionale e strumenti digitali avanzati.

Quando l’intelligenza artificiale diventa detective

Una delle armi più affilate del Comando TPC è SWOADS – acronimo per Stolen Works of Art Detection System – un sistema di intelligenza artificiale capace di scandagliare web, deep web e social media alla ricerca di corrispondenze tra immagini sospette e opere segnalate come rubate. Una sorta di “Google Reverse Image” potenziato, allenato per salvare la cultura.

Dal 2024 è in fase di sviluppo SWOADSnet, rete europea per lo scambio di dati e metadati su opere d’arte, pensata per potenziare il contrasto internazionale al traffico illecito.

Truffe d’autore: i falsi Sughi, Schifano e Guttuso

Non mancano i casi eclatanti. A Genova sono stati sequestrati tre dipinti falsamente attribuiti ad Alberto Sughi, scoperti in una casa d’aste. Poco dopo, altri sei dipinti contraffatti, intestati ad artisti come Schifano, Rotella, Guttuso e Scanavino, sono stati intercettati e bloccati prima della vendita: se autentici, avrebbero fruttato 180.000 euro.

Archeologia e memoria familiare: vasi etruschi e marmo di Chiavari

Ancora più suggestivo il recupero di due Pithoi etruschi del VII secolo a.C., erroneamente catalogati come vasi novecenteschi. E poi il ritrovamento in Piemonte di un vaso in marmo di Carrara rubato nel 2016 a Chiavari, parte di un monumentale scalone a forma di prua di nave, voluto da un antenato emigrato in America e tornato in patria. Una memoria personale, simbolica, riportata a casa.

Formazione e legalità: la cultura si protegge anche educando

L’attività del TPC non è solo repressione: oltre 130 aree paesaggistiche controllatequasi 6.000 beni verificati nella banca dati nazionale e numerosi incontri nelle scuole e nelle diocesi, per insegnare a riconoscere e proteggere l’arte.

La mostra “LIBER. Pagine rubate e ritrovate” allestita a Genova ha raccontato con rigore e impatto visivo il percorso di libri saccheggiati e recuperati. Un racconto emozionante della fragilità (e della forza) del patrimonio librario italiano.

E se tutto questo non bastasse per un film, c’è anche il podcast “Trafug’Arte” su SkyTG24, dedicato al furto sventato del Brueghel di Castelnuovo Magra. Tentato colpo alla “Lupin”, finito male per i ladri, bene per la giustizia.

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