“La provincia di Massa Carrara sconta una marginalità di lunga durata rispetto ai grandi centri della regione ed è per questo che mai come ora occorre maggiore attenzione e uno sforzo inclusivo costante. Negli ultimi giorni abbiamo letto diverse prese di posizione di esponenti politici e organizzazioni sindacali che evidenziano alcune criticità, a mio avviso storiche, di quest’area che nonostante le opportunità d’investimento del Piano nazionale di ripresa e resilienza sembrano non trovare una risposta adeguata“. Lo dichiara Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd e presidente della Commissione affari istituzionali intervenendo nel dibattito in corso in questi giorni sul futuro del territorio della provincia di Massa Carrara.
“Un grido di allarme comprensibile – prosegue il consigliere Bugliani – per chi conosce il territorio che non possiamo far cadere nel vuoto. Raccolgo l’appello di coloro che chiedono alla Regione Toscana una maggiore attenzione invitandoli ad un confronto costruttivo in grado di generare proposte percorribili.
Lo sviluppo delle infrastrutture è un nodo cruciale per la ripresa socio economica di quest’area, così come per gli altri territori della Toscana che mettono in campo una sinergia rispetto alla quale è rischioso rimanere esclusi. La Regione Toscana ha compiuto sforzi e stanziato risorse importanti per la messa in sicurezza del territorio e contrastare il fenomeno dell’erosione, per le bonifiche e il recupero di alcune aree, come la recente accelerata nell’area Sin – Sir, che saranno determinanti sia per la fruibilità della popolazione sia per la vocazione turistica della costa e non solo.
Dal 2019 al 2021 tra i principali interventi della Regione a supporto del territorio ricordo quelli per Sviluppo economico e competitività 4milioni e 600mila euro; 2.913 milioni per la tutela del territorio e dell’ambiente; 2milioni e 934euro per l’assetto del territorio e l’edilizia abitativa. Per gli interventi urgenti di mitigazione del rischio idrogeologico sono previsti 5 milioni per ripristinare il reticolo idraulico minore dell’abitato di Ronchi Poveromo e per i comuni di Massa e Carrara.
Siamo, però, consapevoli che per guardare con fiducia al futuro serve un progetto che punti a una modernizzazione complessiva di questa porzione di Toscana, in grado di tenere insieme la produttività, la sostenibilità ma anche la vivibilità dei nostri centri.
L’auspicio è che l’unità della proposta di un intero territorio possa essere ascoltata e dobbiamo lavorare per questo. Lo sforzo di dare vita a una voce sola deve essere di tutte le istituzioni, in primis i Comuni, ma anche di tutte le forze economiche e sociali. Tempo fa i sindacati avevano fatto questa proposta e io stesso mi ero reso disponibile in prima persona a collaborare in tal senso.
Forse in Regione (e non solo) questo messaggio non è stato colto fino in fondo – conclude – ma quel percorso è ancora pienamente valido e possiamo provare, tutti insieme, a portarlo ancora avanti. Dobbiamo e vogliamo essere ascoltati di più e non possiamo più consentire che la nostra posizione geografica, relativamente lontana da Firenze, sia motivo di marginalità nelle politiche regionali”.