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Il Bivacco Aronte dichiarato bene di interesse artistico, storico, archeologico e etnoantropologico

Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ha dichiarato il “piccolo Gigante”, così è soprannominato il Bivacco Aronte, bene di interesse artistico, storico, archeologico e etnoantropologico.

“Il lavoro congiunto svolto dai soci Cai della Sezione Ligure di Genova, di Massa e da Franca Leverotti, ha portato a questo bellissimo riconoscimento”. Spiega Il Club Alpino Italiano di Massa.

“Dal Bivacco Aronte sono passati quasi 120 anni della storia del nostro territorio, storia quasi sempre dimenticata ma che è la storia delle nostre genti e dei loro tempi. Da qua passavano gli uomini della neve che raccoglievano neve sul versante Nord del Monte Cavallo per portarla a valle, da qua passavano le donne del sale che raggiungevano Gorfigliano per scambi commerciali durante i periodi atroci della seconda guerra mondiale, da qua passò spesso Enrico Fermi, allora giovane studente dell’Università di Pisa e appassionato di Apuane.

Silenzioso, come viene ricordato nella motivazione del Ministero, il Bivacco Aronte ha fornito riparo e ristoro a generazioni di massesi e di alpinisti di tutta Italia che affascinati dalla bellezza dei luoghi si apprestavano a scalare le pareti più impervie delle Apuane. Primo e più alto bivacco delle Apuane, situato in luogo strategico di snodo di sentieri, il ‘piccolo Gigante’ non riporta alla mente solo i versi del sommo poeta, ma anche la sua leggenda di ‘protettore delle Apuane’. Un ruolo questo che oggi più che mai si addice per il luogo in cui è posto.

La dottoressa Capra che ha redatto la relazione per il Ministero lo ha definito testimone silenzioso del fenomeno legato alle attività estrattive che contraddistinguono pesantemente questa straordinaria area montana e noi siamo assolutamente concordi con questa descrizione che rende bene l’idea di quanto oggi il ruolo leggendario di Aronte sia quanto mai necessario ed importante per difendere l’ambiente e il ricordo delle genti che transitarono dal Passo della Focolaccia.

Crediamo che dello stesso parere siano state le oltre 2000 persone che scesero in piazza il 4 gennaio del 2020 per dire ‘no’ alla deturpazione dell’ambiente in cui il Bivacco Aronte è situato. Anche grazie a quel grido collettivo – conclude il Cai – che oggi il Bivacco Aronte è un bene di interesse storico, artistico, archeologico ed etnoantropologico a cui viene affidato, non solo simbolicamente, il ruolo di proteggere la memoria e la storia di quegli uomini e donne massesi che lo salutavano mentre, con fatica, cercavano di donare un futuro alle proprie famiglie”.

Redazione
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