martedì 24 Dicembre 2024

Aulla, In calo drastico la clientela del ristorante cinese Il Giardino di Giada: venerdì una cena per sostenere il locale

Si chiama Qiu Yixiao, ma per tutti ad Aulla è Luca ed è il gestore del ristorante Il Giardino di Giada in via Resistenza a due passi dal municipio. Un’attività aperta dal 1998 che come la maggioranza dei ristoranti cinesi in Italia sta subendo grandi perdite a causa della fobia del coronavirus. Sei dipendenti tra camerieri e cucina e un menù che va dalla cucina cinese a quella giapponese.

“Abbiamo perso il 90% della nostra clientela, forse anche il 95%. Persino alcuni clienti fissi non vengono più per paura del virus. Io sono arrivato ad Aulla che ero piccolino e sono cresciuto qui, i nostri prodotti sono controllati secondo le normative italiane e noi non viviamo in Cina ma siamo in Italia. Capisco la paura delle persone, ma penso che si stia esagerando. In Italia la situazione è tutta sotto controllo dal punto di vista della salute. Sono in contatto con mia zia che è in Cina e ci scriviamo. Mi racconta che lì stanno attuando rigidi protocolli per il controllo del contagio e sono chiusi in casa da due settimane per evitare contatti, che loro stanno bene, ma non possono lavorare e le aziende sono tutte chiuse. Se in Italia dovessero attuare delle misure così restrittive succederebbe un casino! – scherza Luca – Se per caso una persona volesse uscire il governo cinese ha stabilito che debba registrarsi e fare dei documenti per mappare gli spostamenti. Spero che la storia finisca presto”.

Qualcosa sembra muoversi comunque anche a livello locale. Pare che una signora abbia organizzato una cena per venerdì sera alla quale è stato invitato anche il sindaco di Aulla Roberto Valettini, per dimostrare vicinanza a un’attività commerciale del suo comune che sta attraversando un momento di grave difficoltà per motivi del tutto indipendenti dalla volontà della gestione. “Questa signora non è una cliente del ristorante – spiega Simona, cameriera del ristorante – ma ha voluto darci la sua solidarietà perché ha a cuore questa situazione e sta facendo tutto da sola. Martedì sera non abbiamo avuto clienti. Sabato 5 e di solito ne facciamo 50. Non sappiamo quante persone ci saranno venerdì sera, lo sapremo nei prossimi giorni, ma speriamo in una buona partecipazione”.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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