C’era una volta Aulla, cittadina della Lunigiana, famosa per le sue tradizioni, il muro, la sua cucina (le focaccette, gnam!) e… il patrocinio ai viaggi astrali. Sì, perché lo scorso novembre, tra un consiglio comunale e una riunione sul bilancio, qualcuno ha pensato: “Sai cosa manca davvero a questo Comune? Un bel convegno sullo sciamanesimo e sulla medianità!”. E così è nato il meraviglioso evento dal titolo profondo e grammaticalmente discutibile: “Sciamanesimo e medianità, viaggio dell’anima nel al di là”.
La manifestazione ha attirato un pubblico variegato: dagli appassionati di esoterismo a curiosi convinti che “medianità” fosse un nuovo tipo di dieta. Organizzato dall’associazione ETS Radio Elle, il convegno ha promesso un’esperienza fuori dal comune (letteralmente), esplorando il misterioso regno dell’al di là, tra tamburi, piume e, probabilmente, qualche anima smarrita.

Ma cosa è successo davvero quel giorno? Beh, secondo le voci che circolano, tutto è iniziato con il suono di tamburi rituali, che hanno risuonato nel cuore di Aulla. Gli sciamani presenti, armati di bastoni sacri e sguardi ispirati, hanno guidato il pubblico in un viaggio interiore… o forse in un parcheggio astrale appena fuori dal Municipio.
Il momento clou pare sia stato il workshop “Come contattare l’anima del tuo ex senza usare WhatsApp”, che ha riscosso grande successo. Seguivano dimostrazioni di “dialogo medianico”, durante le quali alcuni hanno giurato di aver sentito lo spirito di un vecchio assessore comunale lamentarsi del costo delle bollette ultraterrene.

Sciamano sulla rotta di Aulla. Da notare il look esagerato e il tamburo comicamente enorme.
Ironia a parte, resta la domanda: perché un Comune dovrebbe patrocinare un evento del genere? Forse è una strategia innovativa per risolvere problemi amministrativi. Tipo, contattare qualche antico spirito locale per un consiglio sulla manutenzione stradale o un’idea creativa per incrementare il turismo. O magari, come suggerisce qualcuno, era solo un tentativo di entrare nella top 10 delle città più “alternative” d’Italia.
Una cosa è certa: Aulla non è più solo sinonimo di fortezze, piramidi, costruzioni sui fiumi e uscite della A-15. È ufficialmente entrata nel multiverso della spiritualità, con tanto di approvazione comunale. E chissà, forse anche gli spiriti degli avi applaudono da lassù… o sono semplicemente sorpresi di non dover pagare il patrocinio.