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Aulla: avantinsieme o indietro tutta?

A soli 554 giorni dalla sua elezione Arturo Andrea Demetrio lascia Avantiinsieme per Aulla, il gruppo che lo ha condotto nei banchi dell’opposizione consiliare.
Un gesto che ha destato stupore e scompiglio soprattutto tra i componenti dello stesso schieramento politico.
L’isolamento degli ex colleghi e la resa per sfinimento, queste sostanzialmente le ragioni del suo gesto. Le parole di stima e di affetto espresse nei confronti di Silvia Magnani inducono a chiedersi se la capogruppo ne fosse a conoscenza.
In pochi hanno voluto commentare l’accaduto, tra questi Paolo Sordi che ha definito “politicamente scorretto” il comportamento dell’ex collega. “Ha lanciato il sasso e tolto la mano. È necessario un preventivo confronto motivazionale prima di lasciare un incarico” ha tuonato Sordi, che ha rispedito al mittente gli addebiti scagliati nei suoi confronti.
Un j’accuse al quale la Magnani pare non aver ancora ufficialmente aderito.
Originario della Calabria, Demetrio viene nominato, nell’aprile del 2013, coordinatore per la Lunigiana de La Destra di Storace e nel novembre dello stesso anno, entrerà nelle file di Alleanza Nazionale ma è quasi uno sconosciuto al gotha politico locale sino al febbraio del 2014, quando denuncerà pubblicamente la prima intimidazione a suo carico.
Per una zona come la nostra scevra da simili notizie è il subbuglio generale.
Viene dipinto come uno in cerca di fama, lui stesso se ne duole in più di un’occasione. Senza dubbio si tratta di un personaggio controverso che ha diviso l’opinione pubblica forse perché le sue esternazioni, peraltro sempre misurate nei toni, mai sopra le righe, non sono anche nei contenuti poi così avulse e distanti da quelle di chi lo ha preceduto, affiancato o contestato. Il degrado dei quartieri, le discariche abusive, il post alluvione, le irregolarità commesse dagli operatori pubblici. Ed è lui stesso a rendere partecipe la collettività di quanto gli accade. Durante un’intervista (rintracciabile on line) rilasciata nel 2014 al programma televisivo L’inchiesta, si passa dallo scenario politico a quello mafioso, anche se nelle sue pagine Facebook non si trova praticamente nulla di questo genere fino ai primi mesi del 2014, e si fa autore di una profezia che non lascia adito a dubbi. E fa centro. Che si tratti di mafia o detrattori politici saranno infatti numerosi gli episodi che lo vedranno indiretto protagonista. Missive, proiettili e atti vandalici. Tra gli unici due attestati di solidarietà espressi nei suoi confronti c’è proprio quello di Silvia Magnani che nell’aprile del 2014 lo reclamerà in lista.
Gli elettori però gli preferiranno candidati maggiormente rappresentativi del contesto territoriale.
Dopo il periodo di commissariamento, a seguito delle dimissioni della Magnani, nel 2017 la città è pronta per una nuova tornata. Anche se breve, quel periodo di stallo politico gli consentirà di guadagnare la fiducia di 162 cittadini che lo spediranno tra i banchi dell’opposizione dove è rimasto fino al gennaio di questo anno.
La palla ora è in mano al consiglio comunale che dovrà decidere in base a quanto previsto dal regolamento, se autorizzare la costituzione di un gruppo misto o di un gruppo autonomo unipersonali.
A chi lo accusa di voler tentare il salto della quaglia Demetrio si oppone fermamente anche se sono lontani i tempi in cui giurava “immensa e immutata” fedeltà a chi aveva creduto in lui.
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