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Alloggi popolari, l'USI sulla situazione in Lunigiana: casi assurdi

L’USI (Unione Sindacale Italiana) di Spezia interviene sulla situazione degli alloggi popolari in Lunigiana per sottolineare la situazione di disagio in cui molti cittadini si trovano nella zona quando si parla di diritto alla casa, a poche ore dalla rielezione dei vertici ERP di Massa Carrara presieduto da Luca Panfietti, riconfermato dall’assemblea dei 17 comuni soci nella giornata di ieri.

“Le case popolari sono proprietà del comune. ERP le gestisce. Il LODE, l’assemblea dei comuni, decide l’indirizzo politico di ERP. Troppa burocrazia? Forse – affermano Francis Benedetti e Luca Albertosi dell’USI in una nota stampa – A Pontremoli si rinnovano alcuni contratti d’affitto di case popolari anno per anno (LRT 96/96 e n° 2 del 2/01/19). Così, persone che hanno il centro della vita in città, sono nella precarietà abitativa: devono ripresentare l’ISEE ogni anno; attendono il rinnovo. Dopo anni, sarebbe doverosa l’assegnazione, invece si nega un diritto basilare. Ci sono anche alloggi sfitti, che non vengono riassegnati per mancanza di fondi per metterli a norma. La burocrazia arriva all’assurdo di una sala condominiale in un palazzo di edilizia popolare che, nonostante ripetute segnalazioni, continua ad essere intestata ad un morto.
A Tresana-Barbarasco si vide un intervento esterno, il cosiddetto “cappotto”, allo stabile di via Europa. Coincidenza vuole, ai tempi della campagna elettorale. Sono anche state fatte promesse d’intervento immediato. Passa il tempo, non succede niente, nonostante i soldi già stanziati. L’attesa fa pensare alle visite alla ASL. Poi ci sono i contratti. In qualche caso ERP convoca l’assegnatario per la stipula del contratto di locazione. L’assegnatario porta marche da bollo, documentazione reddituale etc. Passa il tempo, ti aspetti il contratto vero e proprio, chiedi negli uffici preposti e che succede? Manca l’Attestazione Prestazione Energetica (APE), necessaria per registrare il contratto all’Agenzia delle entrate. Così si rimane al pre-contratto, altra fonte di precarietà abitativa. Ci chiediamo anche cosa ci sta a fare il comune nel LODE con una quota di capitale dello 0,76%?(fonte ERP gestione anni 2011- 2015). Forse si spera in un posto nel futuro C.D.A auspicato dai “rivoluzionari” Grillini ?
Aulla ha una vera e propria chicca: un contratto di assegnatario ex quartiere Matteotti, trasferito in altro alloggio come occupante senza titolo (OST), in seguito all’alluvione. E’ l’apice dell’assurdo: tutti gli anni gli viene richiesta documentazione ISEE, è nell’incertezza per una casa popolare cui ha diritto. Assurdo! Intanto l’ex quartiere Matteotti resiste alle intemperie in barba a Rossi, governatore della Toscana, e sta in bella mostra come monumento all’indecenza. Mentre la regione mette 15 milioni di euro a disposizione dei comuni per acquisto di case da destinare all’edilizia popolare restano case popolari vuote, come a Terrarossa, una casa popolare sfitta già assegnata dal comune ad un inquilino, in attesa che ERP faccia i lavori”.

Leggi anche:
https://ecodellalunigiana.it/2019/07/01/nuova-collaborazione-tra-i-comuni-per-il-problema-delle-code-sul-ponte-di-albiano-magra/

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