L’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e l’assessore regionale alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone, sono stati coinvolti in un’indagine per presunta truffa ai danni dello Stato. Secondo la Procura di Genova, che ha preso in carico l’inchiesta originata alla Spezia, i due politici avrebbero utilizzato fondi pubblici per retribuire per sette anni Davide Marselli, gestore dello stabilimento balneare San Marco di Ameglia. Marselli, secondo l’accusa, non avrebbe realmente svolto alcun incarico per la Regione, pur risultando impiegato come “addetto alla segreteria politica” di Giampedrone.
L’inchiesta si fonda su intercettazioni e testimonianze di funzionari regionali. Inoltre, Toti e Giampedrone avrebbero frequentato lo stabilimento e il ristorante annesso senza pagare, sempre secondo le accuse. Giampedrone risulta anche indagato per falso, poiché il pm Andrea Ranalli sostiene che avrebbe autorizzato premi di produzione indebiti per Marselli.
Giampedrone ha dichiarato di non essere a conoscenza del procedimento a suo carico e ha ribadito che il contratto di lavoro del collaboratore è stato regolarmente predisposto e verificato dagli uffici regionali. Ha aggiunto che l’ipotesi di reato legata alla sua amicizia con Marselli e alla frequentazione dello stabilimento appare assurda. Ha affidato la propria difesa all’avvocato Stefano Pellegrini.
Anche l’avvocato di Toti, Stefano Savi, ha respinto le accuse, sottolineando che tutte le spese relative alle presenze di Toti e della sua famiglia presso lo stabilimento sono sempre state pagate e documentate. Ha inoltre evidenziato che la presenza della scorta di pubblica sicurezza ha limitato significativamente la frequentazione dello stabilimento negli ultimi anni.
Entrambi i politici si dichiarano estranei ai fatti e confidano di chiarire la vicenda davanti alla magistratura.