È successo all’alba della domenica di Pasqua, quando nel reparto di psichiatria del Noa si svolgeva il consueto passaggio di consegne tra i turni di lavoro. Ma quello che doveva essere un cambio routine si è trasformato, nel giro di pochi minuti, in un momento di terrore.
Erano le 6:30 del mattino quando, secondo le testimonianze raccolte dai sindacati, un paziente appena preso in carico nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (Spdc) ha avuto un violento scatto d’ira. Senza preavviso, l’uomo ha sfondato la porta della medicheria, ha impugnato un estintore e lo ha scagliato con forza contro la porta del reparto, rischiando di colpire uno degli operatori in servizio.
“Solo per un caso fortuito – spiegano i rappresentanti di Fp CGIL, NurSind e UIL FPL di Massa Carrara – non ci sono stati feriti. Ma resta la gravità del gesto e la paura vissuta dal personale presente in quel momento. È stata una scena da incubo, un attacco improvviso e potenzialmente letale”.
Le organizzazioni sindacali, che hanno firmato congiuntamente una denuncia dell’accaduto, hanno chiesto un incontro urgente con la direzione dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest. Nella richiesta formale, inviata alla direttrice generale Letizia Casani e a tutti i vertici responsabili, si sottolinea come l’aggressione abbia messo a serio rischio l’incolumità fisica sia degli operatori che degli altri pazienti presenti nel reparto.
“Non possiamo più accettare situazioni di questo tipo – scrivono i sindacati –. Occorre istituire entro dieci giorni un tavolo sindacale con tutti i dirigenti coinvolti. Se non riceveremo risposta, ci riserviamo di intraprendere ulteriori azioni”.
L’episodio riaccende i riflettori su un problema noto e spesso sottovalutato: la sicurezza degli operatori sanitari, in particolare nei reparti psichiatrici, dove la gestione di pazienti critici richiede non solo competenze specifiche, ma anche strumenti e personale adeguati. Stavolta è andata bene. Ma basterà ancora la fortuna?
