Litiga con la convivente, la Polizia lo accompagna al centro per il rimpatrio

La notte del 30 gennaio 2021, alle ore 04:00 circa, su segnalazione della Sala Operativa, una pattuglia della Squadra Volante è intervenuta in via Zara per una lite familiare.
Giunti sul posto, gli operatori hanno individuato, lungo il marciapiede antistante, un uomo in evidente stato di agitazione e confusione, un tunisino di 35 anni, irregolare sul Territorio Nazionale e con numerosi precedenti di polizia, in evidente stato di alterazione psico-motoria dovuta presumibilmente all’abuso di sostanze alcoliche. L’uomo alla vista degli agenti ha tenuto un atteggiamento particolarmente aggressivo e poco collaborativo, tale da rendere necessario l’ausilio di personale medico al fine del suo trasporto presso il locale Pronto Soccorso, per gli accertamenti sanitari necessari.
Durante l’intervento, lungo il marciapiede ma di fatto nella disponibilità del trentacinquenne, gli operatori hanno rinvenuto un borsone, contenente alcune paia di scarpe riportanti il logo di note marche, un telefono cellulare e altri suppellettili di dubbia provenienza.
Veniva sentita la convivente del cittadino tunisino, un’italiana di 36 anni, la quale, poco prima, aveva chiesto l’ausilio delle pattuglie a causa dell’accesa lite verbale dalla stessa intrattenuta col trentacinquenne.
La giovane, che invece ha collaborato da subito con gli intervenuti, ha consegnato inoltre agli agenti altro materiale, tra cui un altro paio di scarpe di marca, un power-bank, un carica batteria per smartphone e un paio di infradito, che il tunisino avrebbe portato quella stessa notte presso il suo domicilio.
Dall’analisi del telefono cellulare trovato nel borsone, gli operatori sono risaliti al legittimo proprietario dello stesso, uno spezzino di 60 anni, il quale, accortosi del fatto che quella stessa notte ignoti si erano introdotti nella sua proprietà, si era presentato presso gli uffici della Questura per presentare formale denuncia.
Al termine degli accertamenti di rito lo straniero, oltre ad essere indagato per ricettazione, è stato immediatamente accompagnato presso il Centro di Permanenza per i rimpatri di Torino, dove sarà trattenuto fino alla definitiva espulsione dal territorio nazionale.