Il presidente della Società della Salute della Lunigiana, Riccardo Varese, interviene per rivolgere un appello all’ASL Toscana Nord Ovest affinché si faccia carico dei 108 lavoratori dei CUP in sciopero e per esprimere solidarietà e vicinanza nei loro confronti:
“Vista la situazione che si è venuta a creare, non posso che esprimere solidarietà ai 108 lavoratori dei CUP della Provincia di Massa Carrara ancora in sciopero, i quali rappresentano il front office per i cittadini. Lavoratori a diretto contatto con l’utenza, che sanno indirizzare e aiutare davvero i cittadini a fronte di stipendi che non esito a definire da fame: 800 euro al mese, in alcuni casi 600 euro, e nonostante questo si mettono in dubbio il monte ore e le qualifiche”.
“Si tratta di lavoratori, come loro stessi hanno, giustamente, evidenziato, che sono stati un baluardo importante nei giorni più duri del lockdown, quando erano l’unico punto di contatto fra la sanità territoriale e i cittadini. Quindi, chiedo all’ASL Toscana Nord Ovest di farsi carico di loro e delle loro famiglie – ha proseguito Varese -. E se ci sono difficoltà per chi ha vinto la gara per la gestione dei CUP, si può sempre pensare di prolungare di un mese o due l’appalto ancora in corso per verificare che sia tutto a posto”.
“Certamente, come Lunigiana, di ore di lavoro non ne vogliamo perdere neanche una.
Speravo che questa emergenza sanitaria, che non è ancora finita, avesse insegnato qualcosa, ovvero a non fare tagli sulla pelle dei lavoratori e dell’utenza, a potenziare e a non abbassare le tutele, invece ci troviamo in questa brutta situazione. Invito anche la Regione a fare la sua parte, considerato il fatto che i lavoratori dei CUP sono stati stabilizzati in altre zone della Toscana e lavorano alle dirette dipendenze dell’ASL di riferimento”.
“In definitiva dico no alla riduzione del monte ore, no al cambiamento del contratto di lavoro, sì al miglioramento delle condizioni contrattuali. Ma voglio dire un’ultima cosa all’assessore regionale alla salute, Stefania Saccardi, che tra poco salirà nuovamente in Lunigiana: si occupi di questa spinosa vertenza, perché sarebbe grave che ben 108 lavoratori, alcuni non più giovanissimi, facciano ancora i conti con quello status alienante che si chiama precariato. Sono altresì certo che la Regione Toscana, che ha sempre dimostrato una grande sensibilità quando si parla di lavoro, comprenderà la situazione e si darà da fare per tutelare sia i lavoratori che i cittadini”.