sabato 22 Febbraio 2025

A tutta vita: da Albiano a Carrara, grande festa per i 105 anni di Vienna

Quando ho conosciuto Vienna era poco più di un anno fa: era a Rometta per festeggiare il giorno di Santo Stefano con la sua famiglia. Io finalmente avevo modo di incontrare questa donna, di occhi allegri, figura quasi mitologica, dolcezza. Non solo già ultra-centenaria, ma curiosa, gioiosa, stilosa. Amante del buon cibo e della lettura. Mi aveva abbracciata, stretta.

È la nonna di Jacopo – e di Francesca, Camilla, Pietro. È la Nonna di casa.
Cioè di casa Sassi, Grassi, Abbate e, poi, per osmosi, forse di tutta Albiano Magra.

Lunedì ha compiuto 105 anni: Vienna Ratti è nata il 6 gennaio del 1920 tra le case sparse di Tirolo, nelle colline del suo paese, in comune di Aulla. «Vecia tropo presto», i disa. Noi l’abbiamo festeggiata a suon di pasticcini e dolci, offerti in rotazione dalla splendida nuora Amelia. Con il figlio Giorgio eravamo già d’accordo di scrivere, di celebrare anche via stampa la Vienna.

«Ti posso passare due libri scritti dalle sue amiche Milena ed Emma: dentro c’è, in breve, tutta la sua vita». Sfoglio veloce, guardo figure: alcune parole chiave di grande esistenza.

«Ci pensate 105!», urla tra i minuti la Vienna, condividendo con noi, fra chiacchiere: amore, gioia, gratitudine, meraviglia. Si pensa a chi s’è perso, a chi c’è ancora. A com’è Albian’ adesso, a com’era prima. Qualcuno conta, io penso dai, porta sfiga. Si ricorda, ride, si-sta, insieme: sopra ogni cosa. Baci, baci, Vienna! Jacopo scatta e… Tra i tratti più incredibili: la sua chiara nitidissima memoria. Così si passa tra le fragole di Isola, i cinghiali ed altre storie – e baccalà – di famiglia, il latte portato da lei piccola, con papà Basilio e mamma Maria, quel mulo preso dai partigiani e subito dopo l’asino, svelta!, poi le gite con Eligio, i pranzi e le feste, l’amicizia. In breve direi l’amore e l’emozione di fronte a ogni incontro, nuova scoperta. In sottofondo coi ricordi della sua unica casa, gente di casa: sempre per sempre, «dove si nasce non si dimentica», Albiano Magra.

Da lì arrivano due lettere, proprio nel mezzo del can can, dei brindisi, degli auguri, di preti persino dall’Africa. La prima, letta da una commossa Maura, dalla Croce Rossa. La seconda dal paese, da Barbara, amica da madre, di Vienna. Vienna, mano sul volto, si commuove, è commossa. «Grazie a tutti gli albianesi, è un’emozione bellissima».

albiano magra albiano magra | lunigiana | marina di carrara

Quando si sta lì, si dice sempre: «Quante ne ha viste la Vienna». Unica femmina di cinque figli con i fratelli Beppe, Ferruccio, Dino, Mario ha portato avanti le attività di casa, in particolare dopo la prematura morte, nel 1933, del papà, studiando a scuola e soprattutto fuori scuola, divenendo “da grande” – e fino a pochi anni fa – sarta. Nel 1941 s’è sposata col suo grande amore, Eligio Sassi: occhi dolci, bel sorriso, assoluta forza – inizialmente sfuggendo alla disapprovazione da parte di mamma Maria, raggiungendo con lui il comune in bicicletta.

Con Eligio, Vienna ha condiviso gli anni più belli e importanti della vita (l’ultimo anniversario per i 60), tra la quotidianità di Albiano, della Lunigiana, ed i molti viaggi, entro e fuori Italia. Di tanti giorni, oltre i due libri, per fortuna si ha memoria, grazie a una ricca, stupenda, documentazione fotografica. A questo amore non sono mancati dolori come – credo su tutti ed oltre la fuga dal bombardamento del 1944, dalla guerra – la perdita delle figlie Maria Veglia (a soli 6 anni, per meningite fulminante) e Paola (a 29 anni, per melanoma). Dolori a cui poi, per fortuna molto dopo, nel 2006, s’aggiunse quello per la perdita di Eligio, dolori che sono nel cuore di Vienna.

Ma insieme alla gioia. Tutti si chiedono, noi ci chiediamo, quale sia il segreto per: sicuramente il suo amore – profondissimo, puro e buono – per la vita.

Questa vita, che lei dice «è un gioco» e che in effetti mai s’è fermata, anzi è proseguita e anzitutto col figlio Giorgio con cui vive ora, a Marina di Carrara. Poi, già prima di perdere Paola, con l’arrivo – dal matrimonio con Silvio Grassi – della prima amatissima nipote, Francesca (oggi medico a Parma). Cresciuta da mamma Grazia, con lei s’è aperta per Vienna un’altra, nuova famiglia, fatta di Grazia e dei nipoti Jacopo e Pietro, poi di Stefano, Vincenzo, Luisa, Patrizia, Daura, Luciano, eccetera. Un sacco di bella gente, affiatata, onesta, allegra. Tutto abitando con Giorgio, prima in case diverse, ora nella stessa casa, e quindi vivendo con lui la sua famiglia, costruita con Amelia e nel 2004 illuminata dall’arrivo della seconda nipote, oggi giovane donna, Camilla.

«Se avessi l’udito sarei fortissima!» «Ah non mi manca la memoria» «Invecchiare è da una parte brutto, dall’altra bello». Un prosecco per la Nonna. E avanti ancora. Quando entra Graziella, nipote dalla parte d’Eligio, le dice: «Ti ricordi cosa m’hai detto cinque anni fa? Se non se vedan di qua se vedan di là». Facciamo di qua. Facciamo di qua. A tutta vita, auguri Vienna.

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Foto dalle feste di Jacopo Grassi

Francesca Fontana
Francesca Fontana
Comunicatrice seriale per l'Eco ritorna come producer, autrice e SMM

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