Riceviamo e pubblichiamo da parte degli abitanti della Valdantena:
“Siamo stanchi, siamo arrivati al punto di non ritorno – così aprono la loro protesta gli abitanti della Valdantena sulla questione ponte di Casalina (Sp42 del Cirone – Pontremoli), ancora chiuso per i lavori di ristrutturazione -. Qui nessuno ha ancora capito quanto è grave la situazione, altrimenti non saremmo ancora ad attendere l’apertura della viabilità, rimandata di mese in mese”.
“La stagione turistica è alle porte, le nostre strutture ricettive dovranno occuparsi degli ospiti affrontando un disagio gravissimo. Senza parlare delle ditte che qui non stanno più lavorando da ben otto mesi, in quanto i mezzi non possono percorrere la strada comunale alternativa, che tra l’altro si sta letteralmente sgretolando sotto il peso di un passaggio continuo di automobili per la quale non era stata progettata. Se la questione non si risolverà entro poco andremo direttamente in sede della Provincia a protestare, e stiamo pensando anche di avanzare richieste di risarcimenti per le nostre attività“.
“Stiamo subendo un grave disagio. Anche i mezzi di soccorso fanno fatica a raggiungerci. Questa situazione non è più tollerabile. Quando sembra che stiano facendo dei passi avanti, in realtà è tutta illusione. Continuano a sbagliare la rimessa a nuovo di un ponte di cinque metri. Ma in mano a chi siamo? Le foto parlano chiaro: di nessuno. Il ponte si sta praticamente sgretolando sotto i lavori e ci illudono ancora che saranno terminati per fine maggio”.
“Questa storia ci ha insegnato che, è vero, ci sono cittadini di serie a e cittadini di serie b. Noi non siamo i 3mila voti di Albiano Magra, ne siamo solo 500, tra l’altro coraggiosissimi visto che nel 2022 abbiamo deciso di abitare e di investire nella montagna, parola con la quale ci si sciacqua spesso la bocca ultimamente, ma è un numero troppo basso affinché si possa pretendere di ottenere un risultato dovuto nel rispetto delle tempistiche. Anche perché, questo ci teniamo a sottolinearlo, il presidente Lorenzetti, durante una visita, ci aveva fatto quasi passare il ripristino del ponte come “un favore”. No, non è così”.
“Noi paghiamo le tasse come tutti, quindi l’intervento era un obbligo. Già lo scorso anno avrebbero voluto chiudere la strada a luglio, tagliando le gambe a chi lavora praticamente solo nel periodo estivo, rassicurandoci che la chiusura sarebbe durata appena tre mesi… bene. Da settembre ne sono passati otto, a quest’ora quanti ponti di cinque metri avrebbe potuto sistemare la Provincia? È vergognoso“.
“Ci appelliamo a tutti gli Enti, nessuno escluso, e ai rappresentanti politici del territorio affinché si prendano a cuore la questione della Valdantena dove, lo ricordiamo, proprio qui si trova il ponte simbolo della Lunigiana, simbolo che, probabilmente, quest’estate rischia di essere raggiungibile dai turisti a gran fatica! Senza dimenticare le centinaia di visitatori che si sono recati al Piscio di Pracchiola. Se questa è il benvenuto della Lunigiana che vuole fare turismo, allora siamo davvero in pessime mani”.